Dall’archivio di Gianni Lègge, venditore che trovate su eBay e ComproVendoLibri, pesco questo splendido numero della collana “I Gialli del Momento“, quattordicinale diretto da Mameli Gatti per la casa milanese Il Momento.
La collana sciaborda di italiani sotto copertura, quindi è facile che l’impronunciabile autore di questo romanzo sia in realtà il “traduttore” Giorgio Bianchi.
La scheda di Uruk:
52. Gatta ci cova (There’s Something Brewing, 1971) di Ben Sullivan [17 marzo 1972] Traduzione di Giorgio Bianchi
La trama:
Quando ci sono di mezzo le diavolerie chimiche, le droghe legali per intenderci, sonniferi, ipnotici e sedativi in genere, la faccenda è sempre scabrosa. Se poi su questo tema si innesta un delitto, diventa quasi impossibile stabilire la verità.
Quasi tutte le giurie di questo mondo rigettano un concetto obbiettivo e stabiliscono a priori che un individuo che si impasticca, si droga cioè, è colpevole in assoluto. Solo l’abilità, la pazienza,, l’audacia di un gigantesco e pelato avvocato di nome Theo, riusciranno ad insinuare nelle teste dei giudici «il dubbio».
L’amore per la giustizia, la passione per l’avventura, la caparbietà contro l’apparenza delle cose spingeranno Theo ad uscire dalla sua epicurea pigrizia e a difendere una «causa persa», castigando i veri colpevoli.
L’incipit:
Una delle meraviglie della meravigliosa Miami Beach, quasi all’estremo sud dello Stato della Florida (detto anche la «Fontana della Giovinezza»), e ad uso esclusivo di coloro che sono in condizioni di permettersi una spesa giornaliera di almeno 95 dollari solo per mangiare e dormire è senza alcun dubbio quel magnifico edificio che è l’albergo «Versailles». Dieci piani per le camere, di cui gli ultimi due adattati in parte a «solarium». Giardino alla francese, e precisamente ricalcante quello della celebre reggia del Re Sole. Mille camere. Ciascuna con balcone proprio, vista sul mare, aria condizionata, telefono, televisore a colori. Piscina olimpica, vale a dire da 54 yarde e mezza. Spiaggia privata. Anzi, quattro spiagge private, di cui una con piante di palma da cocco sull’arenile. Sei campi da tennis.
L.
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