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americani, Anni 1980, Antologia, Brett Halliday, Editoriale Corno, Edward D. Hoch, James M. Reasoner, Lawrence Block, Mike Shayne, Mike Shayne's Mystery Magazine
Nel giugno del 1980 la Editoriale Corno deve il suo grande successo ai fumetti internazionali che distribuisce copiosamente in edicola, e visto che uno dei suoi uomini di punta – Luciano Secchi, noto nel mondo del fumetto come Max Bunker – aveva iniziato nel 1978 una serie di fortunati romanzi gialli, Andrea Corno gli affida la direzione de “Il Racconto Giallo“, che attinge racconti dalla “Mike Shayne’s Mystery Magazine” (di seguito MSMM).
Per saperne di più, vi rimando al mio blog NonQuelMarlowe.
La scheda di Uruk:
Il Racconto Giallo n. 1 [giugno 1980]
– Mike Shayne: Morire in fretta [Mike Shayne] (Die in Haste, maggio 1967) di Brett Halliday (in realtà Dennis Lynds) – Traduzione di Vittorio Curtoni e Italagent
– Al termine delle lezioni (After Class, da “MSMM”, novembre 1978) di Edward D. Hoch – Traduzione di Italagent
– La difesa Ehrengraf (The Ehrengraf Appointment, da “MSMM”, dicembre 1978) di Lawrence Block – Traduzione di Italagent
– La valigetta (Brief Case, da “MSMM”, marzo 1978) di Charles Hinman – Traduzione di Italagent
– La solita macinatura (Same Old Grind, da “MSMM”, settembre 1978) di Bill Pronzini – Traduzione di Italagent
– La camera di tortura (The Little Room, da “MSMM”, gennaio 1979) di Jack Ritchie – Traduzione di Italagent
– Turno di notte (Graveyard Shift, da “MSMM”, novembre 1978) di M.R. James (pseudonimo di James M. Reasoner) – Traduzione di Italagent
L’incipit del primo racconto:
Michael Shayne alzò le sopracciglia rosse, e osservò la donna seduta dall’altra parte della scrivania, nel suo ufficio. Non era il tipo di donna che il detective incontrava spesso. Non doveva avere il genere di guai della maggior parte della gente. Ma aveva pur sempre i suoi guai.
— Mio figlio è scomparso, signor Shayne.
Era una donna minuta coi capelli grigi raccolti in un nodo severo appositamente elaborato da mano esperta, per la spedizione nel suo ufficio. Doveva essere una di quelle cose che lei riteneva semplicemente necessarie: una signora doveva farsi mettere in ordine i capelli, prima di presentarsi a estranei.
— Da quanto tempo, signora Cascade? — le chiese.
Tre settimane. È tanto che non ricevo sue notizie. Mi è arrivato un bigliettino d’auguri per il mio compleanno, l’otto novembre, e poi più niente. Non è da Gerald.
Vi lascio con la presentazione di Secchi sul numero 1 della testata:
Benvenuto lettore:
questo è il primo numero di una nuova rivista dedicata al giallo nelle sue molteplici forme: azione, suspense, thrilling componenti ideali per una lettura eccitante. L’ispirazione per questa iniziativa editoriale della Corno, che manifesta chiaramente nel titolo contenuti e indirizzo, è quella al “Mike Shayne Mystery Magazine” che ha nell’eroe di Brett Halliday il suo filo conduttore che sarà mantenuto anche nella nostra rivista.
Il poliziotto dai capelli rossi avrà sempre l’onore e l’onere di apertura con un lungo racconto o romanzo breve, a firma di quello che è uno dei maggiori giallisti viventi, che ha come ingredienti fissi fitta trama, azione, sorpresa finale.
Troviamo inoltre racconti di media lunghezza, più altri “flash” di scrittori della recente generazione ma con un passato di tutto rispetto come Jack Ritchie, Bill Pronzini e Lawrence Block.
Il Racconto Giallo, che dall’edizione americana della rivista di Mike Shayne attinge, selezionandoli, i migliori racconti, non sarà vincolato a questa sola fonte, ma allargherà i suoi spazi anche ad altre firme curando però più che il nome i contenuti.
In appendice nella rubrica “Occhio sul giallo” tratteremo i più svariati elementi, dal giallo al cinema, a quello in TV, a quello scritto, ai loro autori e personaggi.
Ci sembra quindi doveroso iniziare in questo numero con un profilo su Brett Halliday e Mike Shayne.
Lettura selezionata s’è detto. Gustosissimo il “Morire in fretta” e “La solita macinatura” ma non vogliamo fare preferenze.
Sono tutti ottimisticamente gialli.
luciano secchi
L.
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Grandissimo recupero! La copertina mi pare richiami lo stile della vecchia collana Eureka… immagino che il formato sia lo stesso…. e si direbbe anche corposo come numero di pagine…
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Sì, lo stile Corno è riconoscibile, e questa collana è davvero una primizia: ne ho fatto incetta ogni volta che l’ho trovata su bancarella, ma ho ancora parecchi buchi. Lo stesso sul mio blog NonQuelMarlowe cercherò di raccontarne la vita attraverso i dati sicuri che ho trovato 😉
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