Già ho avuto modo di parlare delle opere di Stanis Mulas, autore nostrano che si è nascosto dietro vari pseudonimi (Francis Moore e Bill Bristol, per esempio) per scrivere Italian Pulp per collane come “I Gialli dello Schedario FBI” e “I Narratori Americani del Brivido”.
Su una bancarella invece trovo questo romanzo della collana “Biblioteca di Avventure Fantastiche” (TeaDUE) firmato con il suo vero nome, e tratta un argomento a lui caro: la preistoria mediterranea.
L’illustrazione di copertina è firmata da Federico Bozzano.
La scheda di Uruk:
161. L’uomo dei Balzi Rossi (1988) di Stanis Mulas [maggio 1993]
La trama:
L’Uomo dei Balzi Rossi – l’Uomo di Neanderthal – visse in solitario, nel suo territorio bagnato dal mare, per cinquantamila anni. L’Uomo uccideva e mangiava gli animali ma poteva anche accadere il contrario, sebbene molto più di rado di quanto si possa immaginare. Il pericolo per l’Uomo dei Balzi Rossi non sarebbe venuto dagli animali… Una colonna di Cro-Magnon (della specie Homo Sapiens) è in viaggio, alla ricerca dei mitici Territori Caldi e della Grande Acqua Salata. Lo scontro è inevitabile. L’evoluzione ha le sue leggi e i protagonisti di questa affascinante epopea, che conoscono altrettanto bene di noi paura e coraggio, odio e amore, non possono opporsi al destino dell’Uomo che va compiendosi attraverso le loro vite.
L’incipit:
L’Uomo dei Balzi Rossi visse in solitario, nel suo territorio bagnato dal mare, per cinquantamila anni. Solitario come Uomo, ché, in quell’arco di tempo, con lui convissero la pantera e il mammut, l’orso e lo stambecco, l’asino e il leopardo, la iena e la marmotta, la lince e il tasso, il cavallo e l’ippopotamo, il rinoceronte e il cervo, il lupo e il capriolo, il leone e il coniglio, le aquile e i serpenti.
L’Uomo uccideva e mangiava gli animali che vivevano nel suo territorio ma poteva accadere anche il contrario sebbene molto più di rado di quanto si possa immaginare. Ogni volta che l’Uomo mangiava l’animale gli animali facevano esperienza d’Uomo e questo gli serviva per diventare dieci volte più capaci di sopravvivere. Ogni volta che l’animale mangiava l’Uomo gli uomini diventavano mille volte più esperti e così riducevano enormemente le possibilità che fosse l’animale a mangiar l’Uomo.
Così fu, tranquillamente in un certo senso, per cinquantamila anni sino a che, per l’Uomo dei Balzi Rossi, non si profilò un pericolo gravissimo e non si trattava di animali…
L’autore:
Stanis Mulas, scomparso di recente, ha scritto sotto pseudonimo molti romanzi gialli e d’avventura. Studioso di preistoria mediterranea, oltre a L’Uomo dei Balzi Rossi, ha pubblicato La foresta degli dèi (già apparso in questa collana). Presso Longanesi è stato pubblicato Il pugnale e Il fiordaliso.
L.
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