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369 - James - Fantasmi e altri orroriTrovato su una bancarella fortunata questa vecchia antologia gustosissima, della collana “Nuova Narrativa Newton” (Newton Compton).

La scheda di Uruk:

369. Fantasmi e altri orrori, di Montague Rhodes James [27 dicembre 1995] Traduzione di Gianni Pilo (dove non meglio specificato)
La paura e l’originalità nei suoi racconti di fantasmi (Introduzione), di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco
Prefazione, di M.R. James
L’album del Canonico Alberico (Canon Alberick’s Scrap Book, da “National Review”, marzo 1895)
Cuori perduti (Lost Hearts, da “Pall Mall Magazine”, dicembre 1895) Traduzione di Alda Garrer [errato per Carrer] su licenza della Garden Editoriale
L’acquaforte (The Mezzotint, da “Ghost Stories of an Antiquary”, 1904)
Il frassino (The Ash-Tree, da “Ghost Stories of an Antiquary”, 1904)
La stanza numero 13 (Number 13, da “Ghost Stories of an Antiquary”, 1904)
Il Conte Magnus (Count Magnus, da “Ghost Stories of an Antiquary”, 1904)
«Fischia, e verrò da te» (Oh, Wistle, and I Will Come to You, My Lad, da “Ghost Stories of an Antiquary”, 1904)
Il tesoro dell’Abate Thomas (The Treasure of Abbot Thomas, da “Ghost Stories of an Antiquary”, 1904)
Una storia dei tempi di scuola (A School Story, da “More Ghost Stories of an Antiquary”, 1911)
Il roseto (The Rose Garden, da “More Ghost Stories of an Antiquary”, 1911)
Il Trattato Middoth (The Tractate Middoth, da “More Ghost Stories of an Antiquary”, 1911)
L’incantesimo delle rune (Casting the Runes, da “More Ghost Stories of an Antiquary”, 1911)
Gli stalli della Cattedrale di Barchester (The Stalls of Barchester Cathedral, da “More Ghost Stories of an Antiquary”, 1911)
Il terreno di Martin (Martin’s Close, da “More Ghost Stories of an Antiquary”, 1911)
Il signor Humphreys e la sua eredità (Mr. Humphreys and His Inheritance, da “More Ghost Stories of an Antiquary”, 1911)
La residenza di Whitminster (The Residence of Whitminster, da “A Thin Ghost and Others”, 1919)
Il diaro del signor Poynter (The Diary of Mr. Poynter, da “A Thin Ghost and Others”, 1919)
Un episodio della storia di una cattedrale (An Episode of Cathedral History, da “The Cambridge Review”, 10 giugno 1914)
Storia di una scomparsa e di una apparizione (The Story of a Disappareance and an Appareance, da “The Cambridge Review”, 4 giugno 1913)
Due dottori (Two Doctors, da “A Thin Ghost and Others”, 1919)
La casa stregata delle bambole (The Haunted Doll’s House, da “The Empire Review”, febbraio 1923; “EQMM”, ottobre 1993)
Lo strano libro di preghiere (The Uncommon Prayer-Book, da “A Warning to the Curious and Other Ghost Stories”, 1925)
I confini del vicino (A Neighbour’s Landmark, da “The Eton Chronic”, 17 marzo 1924)
Una vista dalla collina (A View from a Hill, da “The London Mercury”, maggio 1925)
Un monito ai curiosi (A Warning to the Curious, da “The London Mercury”, agosto 1925)
Una serata divertente (An Evening’s Entertainement, da “A Warning to the Curious and Other Ghost Stories”, 1925)
C’era un uomo che abitava vicino al cimitero (There Was a Man Dwelty by a Churchyard, da “Snapdragon”, 6 dicembre 1924)
Ratti (Rats, da “Shudders”, 1929)
Di notte nel parco dei divertimenti (After Dark in the Playing Fields, da “College Days” n. 10, 28 giugno 1924)
Il pozzo del pianto (Wailing Well, 1928)
I racconti che ho tentato di scrivere (Stories I have Tried to Write, da “The Collected Ghost Stories of M.R. James”, 1931)

La trama:

Agghiaccianti apparizioni, spiriti, fantasmi e orrori innominabili affollano le pagine di questa raccolta di storie soprannaturali che costituisce la produzione fantastica completa di M.R. James. Trentuno racconti diventati degli autentici classici della narrativa del soprannaturale.

L’incipit dell’Introduzione:

Per quanto si faccia, è difficile liberarsi dei morti. Possiamo chiuderli in avelli, abbandonarli alle bestie feroci, bruciarli e spargerne al vento le ceneri: continuano comunque, come pallide ombre, a frequentare la nostra memoria e la nostra fantasia. Di fronte alla loro ineluttabile presenza, non possiamo far altro che imparare a convivere con loro.
In molti hanno cercato di individuare il migliore modus vivendi con i trapassati. Dagli sciamani ai visionari, dagli inconsolabili ai medium, infinite sono le ricette proposte. La migliore, forse, è quella formulata dai narratori, che vogliono chiudere il morto nel cerchio magico di un racconto, nel quale vigono regole ben precise e l’inquietudine nasce dalla fantasia e non dall’esperienza.
Nessuno ha mai contato i fantasmi della letteratura. Sono di certo molte migliaia, ma le trame che li vedono protagonisti sono infinitamente di meno. Nessuno ha mai tracciato un ’esauriente tipologia della storia di fantasmi, anche se non mancano al riguardo lodevoli tentativi, come quello compiuto da Charles Dickens nel suo saggio A Christmas Tree (1850).

L’incipit della Prefazione di James:

Seguendo una moda che di recente è diventata assai comune, ho riunito i miei quattro volumi che parlano di storie di fantasmi in un unico libro, aggiungendo qualche altro racconto dello stesso genere.
Mi sono detto che avrebbero procurato una certa sorta di piacere ai miei lettori: se ci sarò riuscito, avrò raggiunto completamente l’obiettivo che mi ero prefisso nello scriverli, e non mi sembra che sussistano molte ragioni per anteporre loro una introduzione che spieghi come li ho scritti. Comunque, una introduzione mi è stata richiesta dai miei editori, e questa introduzione può essere dedicata a rispondere ad alcune domande che mi sono state poste.
La prima è se questi racconti si basano su delle mie esperienze personali. La risposta a questa domanda è no: eccetto in un solo caso, specificato nel testo, dove è stato un sogno a fornirmi l’ispirazione. Oppure, se questi racconti sono dei resoconti di esperienze vissute da altre persone. No, anche in questo caso. O che mi siano state suggerite dalla lettura di alcuni libri? In questo caso è più difficile fornire una risposta precisa. Altri hanno scritto di terribili ragni – ad esempio Erckmann-Chatrian in un notevole racconto dal titolo
L’Araignee Crabe – nonché di quadri che hanno preso vita: i processi dello Stato presentano il linguaggio del Giudice Jeffreys e delle Corti della fine del Diciassettesimo Secolo: e così via.

L’autore:

Montagne Rhodes James (1862-1936). rettore per molti anni del King’s College di Cambridge, è uno dei più famosi scrittori inglesi di narrativa dei fantasmi. Si narra che usasse scrivere ogni Natale una storia di fantasmi che raccontava per l’occasione ai suoi amici.

I curatori:

Gianni Pilo, scrittore, saggista, antologista. è uno dei maggiori esperti del Fantastico in Italia. Ha curato in questa collana l’opera completa di Lovecraft, la produzione fantastica di Conan Doyle, Tutti i cicli fantastici di Howard, Tutti i racconti di fantasmi di Benson e, nella collana «I Mammut», le antologie Storie di vampiri, Storie di lupi mannari e Storie di fantasmi.

Sebastiano Fusco, giornalista e direttore di riviste scientifiche, studioso di Lovecratt. è da oltre trent’anni tra i maggiori specialisti di Letteratura Fantastica.

L.

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