Dopo tanto tempo torno a trovare qualche western su bancarella, come questo delizioso numero della collana quindicinale “I Grandi Western” (Longanesi & C.) diretta da Mario Monti, con un romanzo del grande Louis L’Amour: per un’analisi dell’opera di questo prolifico autore rimando al blog Western Campfire.
La scheda di Uruk:
199. Pronto a tutto (Hanging Woman Creek, 1964) di Louis L’Amour [14 giugno 1978] Traduzione di Maria Marini
La trama:
Barnabas Pike era soprannominato Pronto per la sua rapidità nell’attaccar briga e nel menar le mani… ma nella realtà era un onesto cowboy, anche se durante la sua esistenza aveva dovuto assistere più di una volta a lotte combattute non solo con i pugni, che lasciavano spesso sul terreno morti e feriti. Il socio di Pronto si chiamava Eddie Holt, un negro gigantesco, che, con la sua esperienza di pugile professionista, risolveva anche lui i problemi senza mai adoperare le armi. I due soci, capitati in una località chiamata Hanging Woman Creek, e assunti per bloccare i razziatori del bestiame del ranch Bar J, si accorsero però ben presto che in questo caso le questioni non potevano essere risolte nel solito modo.
L’incipit:
Prima che raggiungessimo il ponte della ferrovia, aveva cominciato a piovere. Stava scendendo la sera e la pioggia scrosciava fredda.
Affondammo i talloni nel terreno e ci lasciammo scivolare giù dall’argine per sistemarci sotto il ponte, che poteva offrirci un po’ di riparo. Accendemmo il fuoco e ci stringemmo attorno a esso. Eravamo in tre, fino a poche ore prima dei perfetti estranei, adesso accomunati dall’idea di andare nell’West, Per me sarebbe stato un ritorno a casa, o a quel tanto di casa a cui potevo aspirare: ero infatti uno sradicato simile all’erba secca portata dal vento, che si ferma qua e là contro questa o quella siepe, senza mai fermarsi a lungo in nessun posto. Degli altri, non sapevo nulla.
Mentre mi davo da fare per cercare della legna, rievocavo un inverno che avevo passato nel Montana, tanto tempo prima… nell’allevamento di cavalli di Hartman e Liggett. Sul terreno non vi era stata neve per tutto l’inverno, solo brevi tempeste di neve di tanto in tanto, ma il freddo era intenso. Quell’anno il ghiaccio sul fiume era duro come roccia e non si era più sciolto fino alla primavera inoltrata.
Nel complesso, era stato un buon inverno. Si stava bene nella capanna, al riparo dal vento, dove la stufa panciuta mandava fin troppo caldo e vi erano in giro vecchie riviste e un paio di libri.
Quando non avevo voglia di leggere me ne stavo seduto a meditare.
L’autore:
Louis L’Amour discende da François René, visconte di Chateaubriand, il celebre uomo di stato, epicureo e scrittore. Tutti i suoi romanzi e racconti sull’West prendono origine da un’esperienza familiare (suo nonno venne scotennato dai sioux) e personale, perché, da quando lasciò la natia Jamestown nel Nord Dakota, a quindici anni, viaggiò molto, soprattutto nell’West, raccogliendo le biografie di più di mille sceriffi o gunfighters della Frontiera e documentandosi con tutti i mezzi. Si calcola che abbia venduto più di quarantasette milioni di copie solo delle cinquanta opere pubblicate dal suo ultimo editore in America. Il “New York Times” lo ha definito «il più prolifico, più popolare e più stimato scrittore di western oggi negli Stati Uniti». L’Amour ha visto trentuno dei suoi western proiettati con successo sullo schermo. Oggi vive a Los Angeles con sua moglie, che lo aiuta nel continuo lavoro di ricerca. Nel frattempo sta ricostruendo, dove si incontrano i confini dello Utah, dell’Arizona, del Nuovo Messico e del Colorado, una città chiamata Shalako, che riprende nei minimi dettagli le costruzioni del 1865 dei villaggi e dei centri della Frontiera. Questa città sarà veramente abitata, oltre a diventare una località turistica, e servirà pure da sfondo a vari film. Di questo autore, la Longanesi & C. ha pubblicato ne «I Grandi Western»: Hondo (n. 55), Il traditore sconosciuto (n. 76), Fort Laramie (n. 159), Si chiamava Chancy (n. 162), La padrona della miniera (n. 168), Uno contro cinque (n. 178); e ne «I Classici del West»: Gioco di pistole e Alzati e muori (n. 1).
L.
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