La Newton Compton porta in libreria un grande romanzo storico firmato da Robert Fabbri: Il figlio perduto di Roma.
La scheda di Uruk:
727. Il figlio perduto di Roma [Vespasiano 6] (Rome’s Lost Son, 2015) di Robert Fabbri [2 febbraio 2017] Traduzione di Rosa Prencipe
La trama:
Roma, 51 d.C. Finalmente, dopo otto anni di guerre, il condottiero britanno Carataco è stato sconfitto e viene portato da Vespasiano al cospetto dell’imperatore Claudio. Ma il nemico giurato di Roma non riceve un’esemplare punizione, bensì il perdono. Dietro la decisione dell’imperatore c’è la mano della moglie Agrippina, pronta a manovrare le sorti dell’impero sfruttando la debolezza del marito. A corte poi ci sono Narciso e Pallante che tramano anch’essi alle spalle di Claudio, e che sono divisi proprio sul ruolo di Agrippina. Il primo vorrebbe cacciarla, il secondo salvarla. Vespasiano, invece, è un personaggio troppo scomodo per gli intrighi dei palazzi romani e viene inviato in Armenia, dove un nuovo culto ebraico sta destabilizzando quei territori. La missione però non inizia nel migliore dei modi: Vespasiano viene catturato…
L’incipit:
Il chiarore della luna riluceva sulla superficie del Ponto Eusino scura come lo Stige e si rifletteva, argenteo e luminoso, negli occhi afflitti di Tito Flavio Sabino. Gemette mentre si sporgeva oltre la balaustra di una trireme che oscillava all’ancora, con l’acqua che ne schiaffeggiava lo scafo, di fronte alla foce del fiume Tyras. Il riflesso della luna vevniva allungato dal moto ondoso e poi spezzato in mille repliche, prima di riemergere e ricomporsi in un’immagine quasi perfetta, mentre la nave si alzava e si abbassava con i flutti che si infrangevano sulla costa, ad appena un centinaio di passi da babordo e tribordo.
Le costanti rotazioni dell’unico punto luminoso nel suo campo visivo non contribuivano ad alleviare il subbuglio nelle devastate viscere di Sabino. Con un altro stanco spasmo, mandò sulle assi già macchiate uno schizzo di bile e vino rosso, che finì per gocciolare sull’ultima fila a tribordo. I suoi lamenti si mescolarono con il cigolio di una corda che si tendeva e del legno.
L’autore:
Autori: Robert Fabbri - è nato a Ginevra e vive tra Londra e Berlino. Per venticinque anni ha lavorato in produzioni televisive e cinematografiche. La passione per la storia, in particolare per quella dell’antica Roma, lo ha spinto a scrivere la serie dedicata all’imperatore Vespasiano. Per saperne di più: http://www.robertfabbri.com
L.
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Ne ho letti alcuni di Fabbri, non è male.
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