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Trovato su bancarella questo volume antologico: “Selezione Tre Successi” n. 40 (15 aprile 1977) con cui le Edizioni Antonino Cantarella presentavano tre ristampe di propri romanzi. (In realtà il secondo è della Edizioni Antonio Farolfi.)
Di seguito le schede dei tre titoli qui presenti: ricordo che i veri nomi degli autori sono indicati come “traduttori”.

La scheda di Uruk:

I Gialli dello “Schedario”: F.B.I. Phantom Gang di Jim Reevels, versione italiana a cura di Mario Pinzauti

La trama:

Ralph Mounty, decide di trascorrere una riposante vacanza nelle Hawaii in un tranquillo, isolato chalet di Maalaea Bay. Ma Ralph ha la rumorosa, quotidiana abitudine di esercitarsi al tirassegno con una pesante «Luger». Non un’arma da gara elaborata e sofisticata da esibire in un pregiato astuccio di velluto, ma una nera, grossa «Luger»; un’arma da killer. Quanto basta per stuzzicare la curiosità dello sceriffo Chaloun e di altre prestigiose amicizie. Il giovane, ospite temporaneo di Maalaea Bay è un G. Man, che il Federal Bureau of Investigation ha spedito a Maalaea, alla ricerca di Dusty Spencer, un G. Man scomparso misteriosamente dopo avere agganciato un divertente giro di brillanti amicizie.

L’incipit:

La spiaggia di Maalaea Bay; angolo tranquillo e fragrante dell’ultimo paradiso, si fa per dire, ospitava da qualche settimana Raphael Mounty, Ralph per gli amici.
E di amici, Ralph ne aveva già molti da quando era arrivato sulla isola Maui. Non tanti, comunque, da compromettere completamente la tranquillità del piccolo, confortevole chalet e del fazzoletto di terra presi in affitto dal giovane presso il locale ente turistico.
Anche quando si dice tranquillità, nell’area occupata da Raphael Mounty, si fa per dire, perché per almeno un’ora il giorno, tutti i giorni, l’angolo di paradiso in cui respirava Ralph diventava piuttosto rumoroso.
Il nuovo abitante di Maui, infatti, si divertiva a scaricare una pesante «Luger-PO8» contro bersagli improvvisati, più o meno grandi.
Il poligono «privato» di Ralph era in una radura erbosa sul retro dello chalet, ombreggiata da alcune palme.


La scheda di Uruk:

I Racconti di Dracula n. 82: La casa degli olmi (The Elms) di Irving Mathias [1975], versione italiana a cura di Stanis Mulas

La trama:

Solly Jones, un bandito feroce e senza scrupoli, terrorizza Londra. Dotato di una forza sovrumana egli assalta, uccide, stupra. La polizia è impotente contro di lui. Tuttavia, in una notte di nebbia, gli uomini di Scotland Yard stanno per sopraffarlo quando una donna misteriosa lo aiuta a fuggire nella sua carrozza.
Sulle tracce di Solly Jones, il sergente giungerà alla Casa degli Olmi dove vive uno scienziato rumeno, insieme al suo enigmatico servitore cinese ed alla sua conturbante assistente…

L’incipit:

La nebbia ed il freddo facevano di Londra, in quella sera di dicembre, una plaga oscura ed inospitale. A Kennington in particolare non si vedeva ad un palmo dal naso e la fioca luce dei nuovi lampioni a petrolio anziché illuminare rendeva spettrali persino ‘e sagome dei casamenti. La nebbia nascondeva i marciapiedi, assorbiva i suoni e inghiottiva definitivamente i pochi ritardatari che, avvolti ne: mantelli, si affrettavano verso casa.
Alle otto di sera il quartiere di Kennington appariva come un irreale, silenzioso deserto, in quel deserto si aggirava Solly Jones, un bruto alla ricerca di una preda qualsiasi.
Solly aveva pensato che le condizioni del tempo avrebbero potuto favorirlo ma aveva fatto male i suoi conti. Se la preda non era in condizioni di avvistarlo neppure lui era in condizioni di avvistare la preda.
Eppure era disperatamente conscio che non avrebbe potuto resistere oltre senza denaro. Non mangiava e non dormiva da due giorni. Non aveva rifugi, dal momento che persino i peggiori criminali di Londra lo odiavano e lo temevano. Come se non bastasse, la polizia gli dava una caccia spietata. Infatti Solly era accusato di assassinio, di stupro, di rapina a mano armata e di altre violenze ognuna delle quali lo avrebbe potuto gettare in carcere per almeno trent’anni.


La scheda di Uruk:

I Gialli dello “Schedario” n. 162: F.B.I. La legge di Lynch di Francis Moore [1975], versione italiana a cura di Stanis Mulas

La trama:

Il giudice Lynch visse in Virginia, a cavallo tra il 1600 ed il 1700 e diventò famoso per i sistemi sbrigativi con cui puniva ladri di cavalli e negri che avessero osato alzare gli occhi su una donna bianca: li impiccava o li affogava senza perder tempo a processarli. Incredibilmente, le sue idee vivono ancora, nel «profondo» sud. A Port Auberge, in Louisiana, un negro accusato di omicidio e violenza carnale viene affogato. Il F.B.I. è tenuto in scacco ma non rinuncia. Un anno dopo il linciaggio giunge a Port Auberge un sommozzatore in cerca di lavoro…

L’incipit:

La notte era incredibilmente calda. Dal golfo venivano lente e spesse folate di aria salmastra che non riuscivano a piegare i giunchi della palude.
Il camion lasciò bruscamente la striscia asfaltata per tuffarsi tra le canne, sulla sinistra. Alien Dawlish reggeva il volante, teso nello sforzo di mantenere il camion entro i limiti della lingua di terra battuta. Alla loro sinistra si infoltivano le canne. Sulla destra un debole schermo di giunchi separava il sentiero dal canale che portava acqua ai vivai di pesce.
A fianco di Dawlish il vecchio Joe Benedict sputò un getto di saliva e tabacco fuori dal finestrino. Dal cassone scoperto del Dodge venne un urlo di protesta e Benedict si strinse nelle spalle ossute.
— Cerca di rallentare, adesso — brontolò rivolto a Dawlish — se incrociamo quel negro e lo mettiamo in allarme se la batterà prima che gli siamo sopra. Ha una Thunderbyrd, il signorino!
— Maledetto negro puzzolente — ringhiò Dawlish — Gli insegneremo noi a mettere le mani addosso a una donna bianca!

L.

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