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Trovato su bancarella questo volume antologico: “Selezione Tre Successi” n. 2 (1° giugno 1968) con cui la Editrice Farca presentava tre ristampe di propri romanzi.
Di seguito le schede dei tre titoli qui presenti: ricordo che i veri nomi degli autori sono indicati come “traduttori”.

La scheda di Uruk:

I Narratori Americani del Brivido: Risveglio… all’inferno (This is My Business) di Mike Chandler, elaborazione italiana di Aldo Crudo

La trama:

Un Mike Chandler più umano! È la definizione che la critica statunitense ha attribuito a questo nuovo romanzo dell’asso americano.
Infatti in questo racconto c’è come una patina di umana stanchezza nel protagonista. Una storia assurda, vera, crudele, con un finale angoscioso.
Una storia che vi lascerà un senso di amaro nella gola.

L’incipit:

— Ehi… scusate!
Qualcuno stava ripetendo questa breve frase.
Alla fine, quando cioè alla frase quel tale ritenne opportuno aggiungere un paio di gesti energici, i miei occhi scollarono le loro palpebre e finalmente fui sveglio.
Così all’improvviso non distinsi un granché.
Il sonno era stato totale, senza sogni. Risvegliarsi così all’improvviso e per cause indipendenti alla propria volontà, non è certo piacevole.
Poi vidi il faccino della ragazza e questa visuale ebbe il dono di calmare il naturale risentimento provocato in me dall’evento.
— Scusate… signore… Ho due gomme a terra e non so proprio dove mettere le mani.
Era buio. Un buio totale forato solo dalla torcia elettrica che la biondina dal volto preoccupato, teneva dalla mia parte.
Sulle prime non riuscii a realizzare quanto ella stava dicendo.
Avevo il corpo intorpidito e non appena tentai di stiracchiare le membra indolenzite, mi accorsi di essere a bordo della mia auto.


La scheda di Uruk:

I Narratori Americani del Brivido: Una maledetta carogna (Good Drink… Belmet) di Steve Cockrane, edizione italiana di Pino Belli

La trama:

Un investigatore semi alcolizzato, una meravigliosa bruna dagli occhi incantatori, una mite biondina innamorata. Poi gangsters crudeli. Ecco gli ingredienti di questo giallo. Niente di nuovo in effetti; ma come sono distribuiti questi ingredienti? Qui sta il trucco di questo racconto di Steve Cockrane.

L’incipit:

Chris si agitò rabbiosamente nel suo letto. Stava con la testa mezzo infilata sotto il cuscino per non vedere la luce del giorno che entrava prepotentemente dalla finestra. Lame allegre di luce si facevano strada nell’intrico nero dei grattacieli, riuscivano chissà come a trovare la finestra di Chris Belmet bagnando le squallide pareti della sua stanza di un incredibile giallo.
Poi, insieme alla luce, venne dalla profondità del cortile l’ultima lacerante protesta musicale di Bob Dylan. Chris emise un brontolìo disperato e sprofondò totalmente la testa sotto il cuscino nel vano tentativo di arrestare sul limite dei suoi timpani l’arrembante invasione di quella stridula melopea.
Era quell’infernale ragazzina della finestra di fronte. La vedeva anche ad occhi chiusi: in mutandine accanto al giradischi ripetere la solfa di ogni mattina. Finché il cortile non diventava una bolgia di urla e di proteste, lei avrebbe continuato imperterrita a seguire il ritmo allucinante della musica dimenando il sedere e masticando freneticamente la gomma.
Un tremito nervoso gli esplose dietro la nuca facendogli vibrare la spina dorsale.
Urlò scaraventando via il cuscino e il riverbero del sole lo fece annaspare a vuoto. Rovinò giù dal letto, raggiunse la finestra protendendo le mani enormi verso la tenda. La chiuse con violenza sollevando una nuvola di polvere. Annullò il sole, la luce e la stanza parve sprofondare in una penombra da acquario.


La scheda di Uruk:

I Racconti di Dracula n. 91: Gli eterni (The Nightmare) di Harry Small [maggio 1967] Testo italiano a cura di Mario Pinzauti

La trama:

Sin dai primordi l’uomo cerca affannosamente il confine tra la realtà e la fantasia; tra la materia corporea e quella incorporea esistente fuori dal tempo e dallo spazio. In molti casi, nel corso di questa secolare ricerca, il cervello umano è precipitato nella pazzia; devastato dalle terribili probabilità intuite, oppure si è rassegnato ai limiti imposti dalla logica più accessibile. Agli occhi di osservatori esterni, le varie reazioni degli uomini di fronte ai misteri dell’imponderabile appaiono come fenomeni psico-fisici classificabili con definizioni diverse, che, però, non sono sufficienti ad una completa spiegazione. La penna ormai nota di Harry Small ritorna con questo caso dalla soluzione apparentemente logica, ma esposta in realtà alle deduzioni soggettive di ogni lettore.

L’incipit:

Si mosse ed un vago, indefinibile senso di benessere lo invase nelle membra intorpidite. Per la prima volta, dopo tremila anni circa, riusciva a muovere di nuovo il proprio corpo. Le sue ossa, i suoi muscoli erano rimasti inchiodati nell’interno di un sarcofago per tutta una mostruosa notte durata tremila anni, mentre il suo cervello perfettamente vivo aveva osservato e studiato nei sogni di quella notte interminabile, una fantastica sequenza di avvenimenti, che avevano cambiato le caratteristiche della terra ed i costumi degli uomini, dando a lui, Koor, giovane principe degli egizi, una sapienza illuminata e praticamente senza limiti.
Tornò col pensiero agli ultimi eventi della sua vita materiale, così come accaddero nella realtà. Una tremenda notte di tremila anni prima e sembrava che tutto fosse accaduto soltanto da poche ore.

L.

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