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Prima di darlo via, schedo questo numero della collana “Best Thriller” (SuperPocket).

La scheda di Uruk:

60. Tutta la verità (Dark Lady, 1999) di Richard North Patterson [maggio 2004] Traduzione di Annamaria Biavasco e Valentina Guani

La trama:

Due cadaveri eccellenti: quello di Tommy Fielding, stimato manager e padre irreprensibile, morto per overdose di eroina; e quello di Jack Novak, avvocato temuto e temibile, impiccato con una cinghia di cuoio. Due delitti feroci e inspiegabili che sembrano il sintomo terminale di una città malata, Steelton. Due misteri e una donna, Stella Marz, capo della sezione Omicidi della procura di Steelton, che è convinta che quegli omicidi nascondano un intento preciso, per scoprire il quale è disposta a qualsiasi cosa: a scavare nel marcio della città, a scomodare tutto e tutti, a giocarsi persino la tanto ambita promozione. Perché Stella vuole la verità, tutta la verità…

L’incipit:

Poco prima che il brutale assassinio di Jack Novak mettesse fine a quella che Stella Marz, sostituto procuratore della contea di Erie, avrebbe poi definito la propria «età dell’innocenza», la giovane donna guardava il lago su cui si affacciava la città dov’era nata, Steelton. Ma, a trentotto anni, Stella non poteva più parlare di « età dell’innocenza».
La vista che si godeva dalla finestra del suo ufficio non era particolarmente amena. Era un pomeriggio senza sole, tipico degli inverni di Steelton. Il fiume Onondaga, che divideva la città in due prima di sfociare nel lago Erie, passava grigio e torbido sotto un ponte di acciaio e scorreva in una piana senza alberi, punteggiata soltanto da binari ferroviari, carri merci, raffinerie, gru, stabilimenti chimici e grosse ciminiere nere, ricordo delle acciaierie intorno alle quali era nata Steelton. Stella ricordava ancora la puzza dei fumi che uscivano da quelle ciminiere quand’era piccola, l’alone grigiastro che lasciavano sulla camicetta bianca della divisa della scuola quando la madre la stendeva ad asciugare. Ricordava anche la sera in cui, dal fiume, si erano alzate fiamme alte come un palazzo di cinque piani in seguito a una spaventosa esplosione spontanea provocata da scarichi chimici e catrame. A quei tempi, lei frequentava i corsi serali della facoltà di giurisprudenza. Quei due momenti – il boom dell’industria siderurgica e il disastro ecologico – segnavano l’inizio della storia della città e del suo declino.
Anche Stella faceva parte di quella storia, insieme con la sua famiglia. Le acciaierie erano sorte dopo la guerra civile, in concomitanza con la prima ondata d’immigrazione. Intorno al 1870, gli immigrati tedeschi, inglesi, gallesi e irlandesi appena sbarcati dall’Europa lavoravano quattordici ore al giorno, sei giorni su sette, per undici dollari e cinquanta centesimi la settimana. Nel 1874 lo scontento che
ribolliva ormai da anni aveva dato luogo a uno sciopero in cui gli operai esasperati chiedevano un aumento di venticinque centesimi la settimana. Per tutta risposta, il proprietario delle acciaierie, Amasa Hall, aveva spento gli altiforni e informato gli scioperanti che, alla riapertura, avrebbe dato lavoro soltanto a chi avesse accettato cinquanta centesimi di meno. Siccome gli operai avevano rifiutato, Hall era partito a bordo del suo panfilo per una crociera intorno al mondo.

L’autore:

Richard North Patterson ha compiuto studi di legge alla Ohio Wesleyan University e alla Case Western Reserve School of Law. Ha esercitato per lungo tempo la professione di avvocato prima di dedicarsi alla narrativa, dopo aver frequentato corsi di scrittura creativa con Jessie Hill Ford alla University of Alabama. In breve è diventato uno dei maestri riconosciuti del legal thriller, vincendo l’Edgar Award e il Grand Prix de Littérature Policière. Alterna la sua residenza, insieme con la moglie Laurie, tra San Francisco e Martha’s Vineyard.

L.

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