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Continua per tutto dicembre l’iniziativa di presentare ogni giorno romanzi di Natale!
Ogni genere, ogni autore, ogni nazionalità troverà spazio: non esitate a segnalarmi titoli, che vi ringrazierò nei relativi post.

Vi ricordo che, essendo io un pazzo furioso, ripeto l’iniziativa anche nel mio blog “Fumetti Etruschi“, con fumetti natalizi di ogni età.

La scheda di Uruk:

Baciami sotto il cielo di Parigi (Kiss Me in New York, 2017) di Catherine Rider [31 ottobre 2018] Traduzione di Mariachiara Eredia

La trama:

Serena è pronta per partire: trascorrerà le vacanze di Natale con la madre. La prima tappa è a Parigi, insieme alla sorella, per ripercorrere i luoghi della luna di miele dei genitori. Una vacanza all’insegna del romanticismo puro! I problemi iniziano quando sua sorella la pianta in asso, per salire su un aereo diretto a Madrid con la sua nuova fiamma, affidando Serena alla compagnia di un completo estraneo. Neanche Jean-Luc è particolarmente felice all’idea di dover fare da baby-sitter a una turista americana. Ma ormai si è offerto di ospitarla e non può tornare indietro. Decisa a rispettare la tabella di marcia che aveva pianificato, Serena trascina Jean-Luc in lungo e in largo per la città a ritmi serrati. Lui, però, ha un’idea ben diversa di che cosa significhi godersi la bellezza di una città. Preferisce improvvisare, perdersi, camminare lentamente. E trovare il tempo di scattare foto. Tra bisticci, litigi e incomprensioni, il viaggio rischia di trasformarsi in un inferno per entrambi… Ma la magia di Parigi ci mette lo zampino. E, forse complice l’atmosfera natalizia, due spiriti quasi opposti scopriranno di attrarsi più che mai.

L’incipit:

Vigilia di Natale, ore 14:00
Quando hai il cuore spezzato cambiano molte cose. Per esempio, di solito non sono il tipo di persona che si acciglia se una signora sorridente all’aeroporto JFK augura: «Buone feste!» al check-in.
Ma in questo momento è più forte di me. È la vigilia di Natale e voglio solo andarmene via da New York il prima possibile. Non voglio più voltarmi indietro. Voglio dimenticarmi di aver mai messo piede qui – dimenticarmi che ho pensato di poter trovare una specie di nuova me in questa città.
Quando sono arrivata, New York era tutta eccitazione e luci sfavillanti. Ma due settimane fa le cose sono cambiate. Ho iniziato a vedere quello di cui Mr and Mrs Lawrence, la famiglia che mi ospitava a Yonkers, si lamentavano sempre ogni volta che me ne uscivo con “la metropoli” e quanto mi piacesse. I maleducati, per esempio – ce ne sono così tanti – che riescono a starti sempre fra i piedi. I ratti. Il fatto che spesso l’intera città puzzi come se fosse sotto un gigantesco ombrello di pizza rancida.
Il sorriso della signora si sta tramutando in un’espressione accigliata. Mi rendo conto che devo sembrare proprio bizzarra qui in piedi con la faccia torva e lo sguardo fisso nel vuoto. Cerco di fare finta di niente dicendo: «Ah, sì… anche a lei!». Poi le dico che devo prendere il volo delle 18:45 per Heathrow, Londra.
La donna getta uno sguardo al computer e aggrotta le sopracciglia.
«Caspita, è in anticipo di quasi cinque ore. A voi inglesi piace essere puntuali, eh?».
Quello che mi piacerebbe rispondere, se fosse socialmente accettabile e non mi facesse sembrare una pazza, è: «La puntualità non c’entra niente, Ronda». Questo infatti è il nome sul suo cartellino. «Fino a due settimane fa non ero così ansiosa di tornare a casa. Il mio semestre all’estero al liceo Sacred Heart stava andando alla grande, ed ero eccitata in maniera assurda all’idea di tornare qui a settembre per andare al college. Ero già entrata al corso di giornalismo della Columbia – tramite ammissione anticipata – ed ero al settimo cielo. Perché mi sarei trasferita in un posto dove poter
vivere delle storie. New York mi avrebbe dato tanti spunti su cui scrivere. E io sarei diventata la Nuova Charlotte. Chi è la Nuova Charlotte? Oh, fondamentalmente la Nuova Charlotte sono io – cioè, d’aspetto siamo uguali, perché per quello non posso farci niente – ma la Nuova Charlotte è impulsiva ed estroversa, mentre la Vecchia Charlotte era un po’ più chiusa. La Nuova Charlotte non ha paura di rischiare, la Vecchia Charlotte non lo farebbe mai. E poi sono venuta qui e ho scoperto che la Nuova Charlotte era davvero fantastica! Piaceva a un sacco di gente… soprattutto a questo ragazzo del mio corso di inglese, Colin.

L’autrice:

Catherine Rider è lo pseudonimo degli autori James Noble e Stephanie Elliot. James Noble lavora nell’editoria e ha scritto diversi romanzi sotto vari pseudonimi. È un vero londinese ma passa il tempo a fantasticare su una vita a New York. Stephanie Elliot lavora come editor a New York e vive con il marito e la figlia a Brooklyn. Adora fare lunghe vacanze a Londra, perché le piace il modo di fare degli inglesi. La Newton Compton ha pubblicato Baciami sotto la neve di New York e Baciami sotto il cielo di Parigi.

L.

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