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Dallo scrigno di 80 romanzi di SAS, trovati questa estate 2016 su una bancarella fortunella, ecco questo numero di “Segretissimo” (Mondadori) risalente alla direzione Laura Grimaldi.
L’illustrazione di copertina è firmata da Carlo Jacono.

La scheda di Uruk:

878. SAS: assedio a Budapest [SAS 58] (Piège à Budapest, 1980) di Gérard de Villiers [25 settembre 1980] Traduzione di Mario Morelli
Inoltre contiene il saggio: Due capsule per Trianon, di Mario Margiocco
Inoltre contiene il racconto: Occhi infallibili (apparso originariamente come Twilight of the Gods su “Argosy”, maggio 1967, ristampato poi come The Eyes That Miss Nothing su “EQMM”, settembre 1968), di Michael Gilbert – Traduzione di Piero Anselmi

La trama:

Chi sta peggio di tutti, quando a Budapest viene rapito il ministro degli Interni sovietico, è il servizio di sicurezza ungherese, tacciato di incompetenza dal KGB. In quanto alla CIA, se ufficialmente chiede che venga fatta luce sul fatto, in realtà non si lascia sfuggire occasione per tentare di mettere le mani sul ministro. E SAS si trova in mezzo al fuoco incrociato dei vari servizi segreti, spesso usato senza scrupoli dai suoi stessi amici.

L’incipit:

— “Davai! Davai!”
Con un brio indiavolato, la ragazza bruna dagli occhi sfavillanti batteva le mani, al ritmo della canzone tzigana. A ogni gesto, i seni, nudi sotto la camicetta arancione, ballonzolavano come se volessero uscire. L’orchestra del Mathias Pince, a furia di biglietti da cento fiorini, era uscita dal suo abituale torpore. Da due anni era stata ripristinata la mancia, in Ungheria. Il violinista si curvò sul grande tavolo, suonando sempre più all’impazzata, col rischio di far cadere i biglietti infilati sotto le corde. Tutti i clienti avevano smesso di mangiare e si godevano lo spettacolo.
Situato nel sotterraneo di un edificio, il migliore ristorante di Budapest era composto di piccoli scomparti, separati da divisori di legno. I personaggi per i quali si davano da fare i suonatori occupavano il tavolo migliore, di fronte alla scala. La bruna dagli occhi di lapislazzuli sedeva sul divanetto di fondo, davanti all’orchestra, con due uomini alla sua destra e uno alla sinistra. Quattro individui dall’aspetto di funzionari erano seduti a un piccolo tavolo un po’ scostato, sulla sinistra. Con un ultimo lamento, il violinista finì il suo pezzo. Subito la bruna gettò le braccia al collo del suo vicino di destra e lo baciò sulla bocca. Eppure l’uomo non era il tipo da scatenare passioni violente. Faccia rossiccia e pesante da alto funzionario ben nutrito, radi capelli grigi sul cranio pelato. Si tirò un po’ indietro e sorrise impacciato quando la bruna si staccò da lui. L’uomo seduto alla sua destra finse di occuparsi solo del proprio piatto, ma lanciò uno sguardo di rimprovero alla ragazza dagli occhi blu. Aveva una faccia simpatica e rugosa da operaio, il colorito scuro e folti capelli neri. Benché stesse molto eretto, la sua testa arrivava appena alla spalla del vicino.
Mate Balázs, capo del servizio segreto ungherese, era a un anno dal pensionamento e non desiderava davvero grane. Appena l’orchestra ricominciò a suonare, si rivolse al suo vicino e disse:
— Compagno Suslov, dovete essere stanco…
L’uomo che era stato baciato dalla ragazza sorrise e rispose con voce leggermente impastata:
— Niente affatto, Mate József, mi sto divertendo molto. Questa orchestra è ottima.

L’autore:

Nato a Parigi nel 1929 da una famiglia di militari con ascendenze aristocratiche, Gérard de Villiers inizia la carriera come giornalista, dopo essersi laureato in Scienze politiche. Nel 1965 scrive il primo romanzo con protagonista SAS, Sua Altezza Serenissima Malko Linge: SAS a Istanbul. Seguiranno 200 avventure di SAS, e De Villiers introdurrà nella spy story elementi di sesso e di violenza prima sconosciuti. L’autore è scomparso nel 2013.

L.

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