Il Giallo Mondadori“, nell’epoca di Alberto Tedeschi.
Il romanzo racconta un’avventura (probabilmente originale) con i personaggi della serie televisiva “The Lineup“, credo inedita in Italia.
L’illustrazione di copertina è firmata da Carlo Jacono.
La scheda di Uruk:
617. L’arma terribile (The Line-Up, 1959) di Frank Kane [27 novembre 1960] Traduzione di Rossana De Michele
– Inoltre contiene il racconto:
Un lavoretto ben fatto (A Neat and Tidy Job, da “EQMM”, ottobre 1960) di George Harmon Coxe
La trama:
Los Angeles è il teatro di uno bando di rapinatori senza precedenti: uno accolito di furfanti che assalgono le loro vittime con un metodo nuovo e terribile. La loro arma è l’iprite, un gas micidiale. Come personaggi da fantascienza, questi rapinatori si tengono nascosti dietro una maschera a gas, che li rende simili a mostruosi esseri di altri mondi. Più che gli ignari passanti, essi prendono di mira agenti di cambio, biscazzieri, allibratori e scommettitori, tutta gente che preferisce non denunciare alla Legge le circostanze della rapina. Ma, come l’infallibile ispettore Rock della TV, anche i nostri felloni commettono un errore: uccidono un poliziotto. Ed ecco che, da un delitto casuale, la Giustizia prende le mosse per distruggere la banda. Questo è il più bel giallo di Frank Kane. Credibile, misurato, questo romanzo «tiene il brivido» dal principio alla fine, e offre, con una nuova tecnica narrativa, un quadro fedele e appassionante di una metropoli dove gangster e poliziotti si dànno battaglia. Non c’è il simpatico Johnny Liddell, ma c’è uno trama e un suspense insuperabili.
L’incipit:
San Francisco è una città operosa e piena di vita che conta poco meno d’un milione di abitanti su una superficie di sessantaquattro chilometri quadrati. Una larga percentuale di questi abitanti è formata da cittadini onesti e attivi; gli altri, come in tutte le grandi metropoli, sono attaccabrighe e criminali. Per proteggere gli onesti dai malfattori. San Francisco dispone di una delle polizie più moderne ed efficienti di tutta l’America.
La Centrale si trova nel Palazzo di Giustizia, all’angolo di Washington Street con Kearney Street, nella città bassa. Qui, ora per ora, il centralino telegrafico raccoglie gli appelli disperati della città e le sue grida di aiuto. Una donna disperata chiama perché si faccia cessare la carneficina oltre la parete del suo appartamento in Little Italy, sottile come un foglio di carta. Un pupo ha annunciato il suo arrivo imminente; la madre è sola in una capanna, stesa su un povero giaciglio, e geme e chiede aiuto; un vicino la sente. In Skid Row, lo squallido quartiere delle agenzie di prestito su pegno, delle case equivoche e dei bar di quart’ordine che delimita Howard Street fra la Terza e la Quinta Avenue, un’altra vita è stata spenta dietro un portone, e i vicini, stanchi di scavalcare un cadavere, telefonano perché venga rimosso quel vecchio fagotto di cenci che poco tempo prima era un uomo. Nella colonia messicana, tra Little China e North Beach, un ubriaco terrorizza i suoi, minacciando di regolare finalmente i conti e di vendicarsi di tutti gli insulti ingoiati da anni. Accanto alla vecchia chiesa di Santa Maria, qualcuno ha scoperto una macchina rubata, con la tappezzeria sporca di sangue. 1 telefoni del centralino della polizia squillano per questi fatti e per cento altri più o meno simili.
11 centralinista passa una parte delle telefonate all’ufficio del capitano che si occupa di mansioni speciali; questi, a sua volta, le gira al tenente incaricato di radiotrasmetterle alle macchine della polizia. Ma vi sono alcune telefonate che vengono immediatamente comunicate alla Squadra Omicidi, dove tre uomini sono sempre di servizio, pronti a mettersi in moto al primo allarme.
Il cinque di novembre era una delle caratteristiche giornate autunnali di San Francisco. L’alba si era levata su una spessa nebbia grigia proveniente dalla baia; a mezzogiorno il sole era riuscito a disperdere le ultime tracce di foschia ma verso il tramonto la nebbia aveva trionfato di nuovo, annunciata dagli urli di tutte le sirene del porto.
L.
– Ultimi “Gialli” coetanei:
Nozze di piombo (Giallo Mondadori 910) - "Nozze di piombo" (Necessary Evil, 1965) di Kelley Roos [10 luglio 1966] Traduzione di Lucia Usellini - 180 pagine.
La morte mi vuol bene (Capolavori dei Gialli 203) - "La morte mi vuol bene" [Johnny Liddell 3] (Slay Ride, 1950) di Frank Kane [5 agosto 1962] - Lire 150.
Lutto in famiglia (Giallo Mondadori 737) - "Lutto in famiglia" (My Brother’s Killer, 1961) di D.M. Devine [17 marzo 1963] Traduzione di Giovanni Negro.
La febbre del dollaro (Giallo Mondadori 791) - "La febbre del dollaro" (The Man who would Do Anything, 1963) di Ivan T. Ross [29 marzo 1964] Traduzione di Ugo Carrega - 176 pagine, Lire 200.
L’arma terribile (Giallo Mondadori 617) - "L’arma terribile" (The Line-Up, 1959) di Frank Kane [27 novembre 1960] Traduzione di Rossana De Michele - 139 pagine, Lire 150.
Mio figlio l’assassino (Capolavori dei Gialli 289) - "Mio figlio, l’assassino" (My Son, the Murderer, 1954) di Patrick Quentin - 144 pagine, Lire 200.
Segugio in vacanza (Giallo Mondadori 749) - "Segugio in vacanza" (The Reluctant Sleuth, 1961) di Frances Crane [9 giugno 1963] Traduzione di Luciana Agnoli Zucchini - 158 pagine, Lire 200.
Safari per una Lolita (Giallo Mondadori 980) - "Safari per una Lolita" ( The Last Score, 1964) Ellery Queen []Traduzione di Sem Schlumper - 141 pagine, Lire 250.
Reazione a catena (Giallo Mondadori 920) - "Reazione a catena" (Rebound, 1961) di James Mayo [18 settembre 1966] Traduzione di Milly Graffi - 164 pagine, Lire 200.
La vita è breve (Giallo Mondadori 585) - "La vita è breve" (Some Slips don't Show, 1957) di A.A. Fair [17 aprile 1960] Traduzione di Ida Omboni - 117 pagine, Lire 150