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Prima di darlo via, schedo questo numero d’annata de Il Giallo Mondadori“, nell’epoca di Alberto Tedeschi.

L’illustrazione di copertina, come sempre, è firmata da Carlo Jacono.

La scheda di Uruk:

1766. Messaggio dall’aldilà (Weep for Her, 1980) di Sara Woods [5 dicembre 1982] Traduzione di Giuseppina Caricchio
– Inoltre contiene anche i racconti:
[Sigma] Alligator Smile, di C. Macchi e A.M. Fontebasso
Tempo di vivere (Threescore and Ten, da “EQMM”, novembre 1982) di Margaret Yorke

La trama:

«“Antony”, osservò serio sir Nicholas, “non mi piace la tua aura!” Suo nipote, Antony Maitland, sobbalzò così bruscamente che fece versare il caffè nel piattino, e diede un’occhiata sgomenta a Lady Vera Harding, la zia di recente acquisto, che se ne stava tranquillamente seduta sul sofà, nell’angolo più vicino alla poltrona del marito. “Non credere che tuo zio sia improvvisamente impazzito, Antony”, si preoccupò di rassicurarlo. “Evidentemente vuol riferirsi al fluido che emana da ogni corpo umano e che solo i chiaroveggenti percepiscono”…» La nuova avventura dello spregiudicato e imprudente avvocato Maitland, che Sara Woods narra con il consueto acume e la consueta arguzia per i lettori del Giallo Mondadori, parla non solo di chiaroveggenti, ma di messaggi dall’aldilà. È vero o non è vero che Emily Walpole si è uccisa perché sconvolta da quanto le ha fatto sapere il defunto figlio Michael dal mondo degli spiriti? E che responsabilità ha la medium Dorothy Seldon?

L’incipit:

Martedì, 14 marzo 1972

— Antony — osservò serio Sir Nicholas — non mi piace la tua «aura!»
Suo nipote, Antony Maitland, sobbalzò così bruscamente che fece versare il caffè nel piattino e diede un’occhiata sgomenta a Lady Vera Harding, la zia di facente acquisto, che se ne stava tranquillamente seduta sul sofà, nell’angolo più vicino alla poltrona del marito.
— Non credere che tuo zio sia improvvisamente impazzito, Antony — lei si preoccupò di rassicurarlo. — Evidentemente vuol riferirsi al fluido che emana da ogni corpo umano e che solo i chiaroveggenti percepiscono.
Jenny Maitland, raggomitolata nell’altro angolo del sofà, più concretamente chiese: — Di che colore è la sua «aura», zio Nick? E di che colore dovrebbe essere, secondo te?
— È cupa — sentenziò Sir Nicholas con lo sguardo sempre rivolto al nipote. — A mio giudizio, denuncia qualche grave disordine, fisico o mentale. Potrebbe trattarsi di qualche cosa alla bile, ma in tal caso il colore dovrebbe essere giallo.
— Ma Antony non ha mai avuto disturbi biliari, zio Nick!
— O piuttosto, mia cara Jenny, direi che sono i suoi pensieri la causa di quell’aura inquietante.
— Che genere di pensieri? — chiese Jenny ostinata.
— Pensieri insani — rispose lo zio con finta espressione di candore.
— Ma non hai ancora detto a Jenny di che colore dovrebbe essere la mia «aura», zio Nick — gli fece notare Antony.
— Di qualunque colore purché chiaro e allegro — rispose Sir Nicholas. Il nipote sapeva benissimo che dietro quel nebuloso modo di esprimersi non c’era assolutamente niente. — È… è la tua espressione abbacchiata che non mi piace.
— Ti sbagli completamente, invece — protestò Antony. — Sono di umore eccellente, questa sera. Credevo che lo avessi notato.
— Sì, ho notato i segni di una certa euforia — ammise Sir Nicholas. — Ma vista la tua espressione, ho creduto di essermi sbagliato.
— No, non ti sei sbagliato. Mallo- ry, oggi, ha rifiutato una causa per me…
— Questo dovrebbe essere, mi pare, un motivo di amarezza più che di soddisfazione — osservò lo zio che conosceva bene la situazione finanziaria dei Maitland. «Buona, ma non brillante» l’avrebbe definita Antony, ma di questo, come era naturale, non si era mai parlato tra di loro.
— Non in questo caso, però. Si trattava di assumere la difesa di qualcuno accusato di pubblicazione oscena e la cosa non mi attirava per niente. Ma il bello è che Mallory, rifiutando la causa, ha creduto di farmi un dispetto. — Il vecchio signor Mallory era impiegato nello studio di Sir Nicholas, dove Antony aveva lavorato sin da quando aveva completato gli studi, molti anni prima.
— Sarà stato piuttosto il giovane Willet — disse Sir Nicholas. — Un giorno o l’altro, tra tutti e due finirete col cacciarvi nei guai. — John Willet era uno dei giovani impiegati dello studio che prendeva molto a cuore gli interessi di Maitland. A poco a poco aveva trovato il modo di influenzare le decisioni del signor Mallory, cosa per la quale Antony gli sarebbe stato sempre infinitamente grato.
— Non credo — replicò serio. — Se non fosse per lui, ci sarebbe da impazzire. Voglio dire che se dovessi trattare tutti i casi che Mallory vorrebbe accollarmi…
— È più vecchio di te — osservò Sir Nicholas con tono didascalico — e ha più esperienza di te. Faresti meglio, penso, ad ascoltare i suoi consigli.

L.

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