Prima di darlo via, schedo questo numero d’annata de “Il Giallo Mondadori“, nell’epoca di Alberto Tedeschi.
L’illustrazione di copertina è firmata da Carlo Jacono.
La scheda di Uruk:
737. Lutto in famiglia (My Brother’s Killer, 1961) di D.M. Devine [17 marzo 1963] Traduzione di Giovanni Negro
– Inoltre contiene il racconto:
Una voce dal nulla (The Man Who Heard Whispers, da “EQMM”, gennaio 1963) di Edward Forbes
La trama:
Che tipo era Oliver Barnett, la vittima? Come lo vede suo fratello Simon: violento, impulsivo, passionale? Oppure un cinico spietato? Una cosa, comunque, è certa: qualcuno ha avuto un buon motivo per odiarlo, tanto buono da arrivare all’omicidio. Simon Barnett, però, vuole arrivare in fondo al mistero, e cerca di non tener conto delle « apparenze »; si accinge quindi a districare i fili dell’ingarbugliata matassa, intrecciati così bene da formare addirittura una corda robusta, con tanto di nodo scorsoio, sospesa sul capo di una donna che un tempo aveva occupato un posticino nel cuore di Simon. Lutto in famiglia è un vero giallo della scuola inglese, e ci presenta tutti i pezzi necessari a comporre, come in un gioco a incastro, la soluzione dell’enigma. E sarà «laureato in giallosofia» quel lettore che riuscirà a risolvere l’enigma prima che l’autore strappi il velo dal volto dell’assassino, prima che giustizia sia fatta.
L’incipit:
Ero sprofondato in poltrona, alle prese con le parole incrociate del “Guardian”, quando il telefono squillò. Capii dal suono che la chiamata proveniva dalla derivazione dell’ufficio e non dalla linea esterna, e fui tentato di non rispondere; ma ci ripensai: non potevo fare una cosa del genere a Oliver.
Mi alzai di malavoglia e uscii nel corridoio. Dovevo aver lasciata una finestra aperta, perché la nebbia era penetrata nell’interno e si stava spandendo per la casa. Udii in lontananza la sirena del porto di Trenton; poi, più vicino, il rombo di un autobus, interrotto da uno stridore improvviso: seguì un tintinnìo di vetri infranti e un vocio confuso ed eccitato.
Il telefono continuava a suonare. Sollevai il ricevitore.
– Simon? Senti, sono in ufficio ed è capitato un affare piuttosto urgente. Potresti passare di qui per qualche minuto?
– Ma Oliver, ti rendi conto che dovrei uscire a quest’ora, e con uh tempo del genere? Non si potrebbe aspettare fino…
M’interruppi perché, come al solito, mio fratello non stava ascoltando. Udivo un mormorio appena percettibile, e immaginai che avesse la mano sul microfono e stesse parlando a qualcuno nella stanza.
Riudii ben presto la sua voce, affabile e autoritaria come sempre.
– Allora, la cosa è piuttosto urgente, e se potessi venire subito…
Stavo per rispondere, ma la comunicazione fu interrotta.
Guardai l’orologio: le dieci e quarantasei. Era un po’ troppo, anche per Oliver. E chi mai poteva trovarsi con lui in ufficio a quell’ora?
Mi misi cappello e soprabito, e uscii. Quando fui a metà del vialetto, mi ricordai di tornare a chiudere la porta d’ingresso: sebbene Linda mi avesse lasciato già da tre mesi, avevo ancora di questi momenti in cui dimenticavo che vivevo da solo nella casa.
Ora la nebbia era più fitta che mai. Mentre uscivo a tentoni dal cancello, l’unica cosa visibile era il barlume giallastro di un lampione distante meno di tre metri. Seguii con sicurezza la curva del viale fino all’incrocio con City Road, dove andai quasi a sbattere contro un autobus che era salito sul marciapiede, fermandosi contro una cassetta delle lettere. Mi tornò in mente il colpo che avevo udito qualche minuto prima. Scorsi confusamente un gruppo di persone lungo il lato dell’autobus; udii le loro voci e, d’improvviso, uno scoppio di risa. Non poteva esser successo nulla di grave. Ripresi a camminare.
L.
– Ultimi “Gialli” coetanei:
Nozze di piombo (Giallo Mondadori 910) - "Nozze di piombo" (Necessary Evil, 1965) di Kelley Roos [10 luglio 1966] Traduzione di Lucia Usellini - 180 pagine.
La morte mi vuol bene (Capolavori dei Gialli 203) - "La morte mi vuol bene" [Johnny Liddell 3] (Slay Ride, 1950) di Frank Kane [5 agosto 1962] - Lire 150.
Lutto in famiglia (Giallo Mondadori 737) - "Lutto in famiglia" (My Brother’s Killer, 1961) di D.M. Devine [17 marzo 1963] Traduzione di Giovanni Negro.
La febbre del dollaro (Giallo Mondadori 791) - "La febbre del dollaro" (The Man who would Do Anything, 1963) di Ivan T. Ross [29 marzo 1964] Traduzione di Ugo Carrega - 176 pagine, Lire 200.
L’arma terribile (Giallo Mondadori 617) - "L’arma terribile" (The Line-Up, 1959) di Frank Kane [27 novembre 1960] Traduzione di Rossana De Michele - 139 pagine, Lire 150.
Mio figlio l’assassino (Capolavori dei Gialli 289) - "Mio figlio, l’assassino" (My Son, the Murderer, 1954) di Patrick Quentin - 144 pagine, Lire 200.
Segugio in vacanza (Giallo Mondadori 749) - "Segugio in vacanza" (The Reluctant Sleuth, 1961) di Frances Crane [9 giugno 1963] Traduzione di Luciana Agnoli Zucchini - 158 pagine, Lire 200.
Safari per una Lolita (Giallo Mondadori 980) - "Safari per una Lolita" ( The Last Score, 1964) Ellery Queen []Traduzione di Sem Schlumper - 141 pagine, Lire 250.
Reazione a catena (Giallo Mondadori 920) - "Reazione a catena" (Rebound, 1961) di James Mayo [18 settembre 1966] Traduzione di Milly Graffi - 164 pagine, Lire 200.
La vita è breve (Giallo Mondadori 585) - "La vita è breve" (Some Slips don't Show, 1957) di A.A. Fair [17 aprile 1960] Traduzione di Ida Omboni - 117 pagine, Lire 150