Un fantastico Natale (Mondadori 1988)
(1988), a cura di Marzio Tosello [1988].
Fra le tante cose di cui è generatore, il Natale è anche ispiratore di racconti, quelli che si narravano davanti al ceppo acceso, tra ombre tremolanti proiettate sulle pareti. Nel tempo tutti i grandi scrittori si sono cimentati con questo tema, raccontandone le loro particolari versioni. Natale è diventato così, per merito delle loro pagine, una sorta di porta dimensionale attraverso la quale si può comunicare con tutti i mondi possibili, da quelli passati a quelli a venire.
Quali sono le leggende che sono fiorite attorno a questa festività? Quali, invece, fioriranno nel prossimo futuro? Autori di varie tendenze, accomunati sotto l’etichetta del racconto fantastico, si sono riuniti per farci partecipi dei loro sogni, delle loro speranze e, perché no, anche dei loro incubi.
Non tutti infatti riescono a vedere, o a prevedere, Natali sereni e felici: qualcuno preconizza aliene festività, dove le lacrime si sostituiscono alle risate, dove la gioia viene adombrata da qualcosa di più cupo, dove Babbo Natale non è più il pacioso signore tutto barba e pancione che scivola – ma come farà, con quel profilo! – giù per i camini.
Attraverso il caleidoscopio della fantasia, i Natali a venire saranno di tutti i tipi, allegri e tristi, divertenti e paranoici, pieni di luci ma anche di ombre inquietanti. Le stesse che danzavano sulle pareti della cucina della bisnonna, e che s’incarnano in visioni forse non sempre divertenti ma comunque interessanti, coinvolgenti, trascinanti. Tante facce dello stesso tema, tanti motivi per pensare, ridere, preoccuparsi: tanti Natali da trascorrere in compagnia dei più strani personaggi, molti dei quali – ma non tutti – inviteremmo volentieri a casa nostra per il cenone.