Arriva per Adelphi, in cartaceo e digitale, Il Grande Male di Georges Simenon, ritraduzione del romanzo che la Mondadori nel 1934 presentò con il titolo Il delitto della signora Pontreau.
Ecco la scheda di Uruk:
637. Il Grande Male (Le haut mal, 1933) di Georges Simenon [luglio 2015] Traduzione di Barbara Bertoni
La trama:
Al centro di questo romanzo si staglia – occhiuta, dispotica, orgogliosa – una figura femminile tra le più memorabili delle tante che Simenon ci ha regalato: quella della signora Pontreau. Vedova, con tre figlie, barricata in una sprezzante e dignitosa miseria, la vediamo, in una delle prime scene a cui assistiamo, spingere giù dalla finestrella del granaio, con implacabile freddezza, il genero paralizzato da una crisi di epilessia. La morte di quel buono a nulla, di quell’inutile biondino dalle gambe molli, le consentirà di mettere le mani su una parte della proprietà e di riprendere un saldo controllo sulle figlie. Ma sullo sfondo, delirante e minacciosa, c’è un’altra donna, una vecchia domestica a ore, che forse ha visto, che forse ha dei sospetti, e che potrebbe parlare, o ricattarla. Perché tutto sia soffocato, perché una greve cappa di silenzio scenda sulle vittime e sui colpevoli, e perché ogni cosa, il paese come la grande casa dalle finestre sprangate delle Pontreau, ripiombi in una calma sinistra, il prezzo da pagare sarà altissimo – ma soprattutto occorreranno altre vittime. Con la crudele esattezza che è soltanto sua, Simenon ha ritratto una società arcaica e ripiegata su stessa, in cui è il potere delle donne a decidere della vita e della morte.
L’incipit:
Il ragazzino spalancò la porta e, guardando la domestica a ore che, con le mani insanguinate, sventrava un paio di conigli, annunciò:
«È morta la vacca».
Il suo sguardo vispo da scoiattolo perlustrò la cucina cercando un oggetto o un’idea, qualcosa da fare, da dire o da mangiare. Mentre si dondolava su una gamba, arrivò anche la sorella, pienotta e riccioluta come una bambola.
«Andate a giocare» disse la signora Pontreau con un moto d’impazienza.
«È morta la vacca!».
«Lo so».
«Come fa a saperlo se è appena morta?»
L.
Massimiliano ha detto:
Qui si parla di un autentico capolavoro.Bravissimo.
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Lucius Etruscus ha detto:
Brava la Adelphi, che sta rispolverando grandi chicche 😉
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Massimiliano ha detto:
Bè, la Adelphi è sempre stata una casa editrice coraggiosa, ripropone incessantemente classici che nessuno legge quasi più. Questa è editoria coraggiosa.
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