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Annamaria Fassio, Anni 2020, Antologia, Diego Lama, Enrico Luceri, Franco Forte, Giulio Leoni, Il Giallo Mondadori, Il Giallo Mondadori EXTRA, italiani, Marzia Musneci, Mondadori
Con l’estate arriva la collana stagionale Il Giallo Mondadori EXTRA, che questo agosto con il numero 33 presenta dieci investigatori italiani in azione sul celebre treno dei misteri.
La scheda di Uruk:
33. Assassinii sull’Orient Express, a cura di Franco Forte [agosto 2020]
– Introduzione, di Franco Forte
– Un’inevitabile coincidenza, di Manuela Costantini
– L’omino di neve, di Annamaria Fassio
– L’odore del ricordo, di Andrea Franco
– Veneruso e lo strangolatore dell’Orient Express, di Diego Lama
– La notte di Belgrado, di Giulio Leoni
– Il giorno non deve sapere, di Enrico Luceri
– Requiem per i dimenticati, di Roberto Mistretta
– Tu non dimenticherai, di Marzia Musneci
– La dama in nero, di Alberto Odone
– Carissimo Poirot, mon cher Cardosa, di Carlo Pani
La trama:
Orient Express. Basta il nome a evocare atmosfere eleganti, ambientazioni esotiche e, soprattutto, le mille ombre del delitto. Sui binari dell’epica linea ferroviaria che attraversa il Vecchio Continente, tutto può accadere. Nella lunga teoria di vagoni sferraglianti ogni aspirante assassino trova la sua opportunità perfetta e insieme la sua trappola senza scampo. Preziosi indizi possono celarsi tra i lussuosi arredi, e il variegato assortimento dei passeggeri assicura storie sorprendenti. Se mai è esistita per un detective un’ideale scena del crimine dove dispiegare le proprie capacità, in corsa contro il tempo per risolvere il caso prima della destinazione finale, è questo fantasmagorico treno. Se ne renderanno conto a bordo, ciascuno a suo modo, dieci viaggiatori d’eccezione: l’avvocato Filippo Dolci, il commissario capo Erica Franzoni, monsignor Attilio Verzi, il commissario Veneruso, l’architetto Cesare Marni, il commissario Buonocore, il maresciallo Bonanno, l’investigatore privato Matteo Montesi, il Kriminalinspektor Meingast, il vicequestore Cardosa. Dieci segugi molto speciali sulle orme di un illustre collega, quel belga piccoletto dalle impareggiabili cellule grigie.
L’incipit dell’Introduzione:
Ah, l’Orient Express! Che formidabile location per la realizzazione di un film! Ambiente suggestivo, esotico, elegante, eppure raccolto, facile da ricostruire anche in studio, e dunque perfetto per una produzione a basso costo che comunque non voglia rinunciare all’effetto scenografico offerto da un luogo tanto affascinante quanto misterioso, perché in definitiva ben pochi hanno avuto la possibilità di vedere dal vivo questo treno delle meraviglie, e men che meno la fortuna di salirci sopra. Un “set”, tra l’altro, che contiene tutti gli ingredienti giusti per un film del brivido (thriller, noir, giallo, mystery… chiamatelo come vi pare): ci sono i raffinati salotti in cui potersi riunire a chiacchierare e, magari, complottare; c’è il bar, con tanto di barman in livrea e una sfilata di bicchieri di cristallo e bottiglie di pregio; c’è il pianoforte, con cui allietare gli ospiti mentre il treno corre sui binari; e poi c’è la carrozza ristorante, avvolta nelle morbide luci delle abat-jour sui tavoli; e ci sono le cabine degli ospiti, naturalmente, piccoli salottini dotati di tutti i comfort che di notte si trasformano in camere da letto, come nel migliore degli alberghi.
L.
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