Nell’agosto del 1890 nasceva Howard Phillips Lovecraft, destinato ad una vita non facile e ad un successo che definire postumo è riduttivo: per festeggiare i 130 anni dello scrittore di Providence, questo agosto – a blog unificati – cercherò di lasciarmi contaminare il più possibile dai media che hanno usato temi lovecraftiani.
Il volume è dedicato alla memoria di Giuseppe Lippi (1953-2018), che è scomparso prima di poterlo vedere stampato.
La scheda di Uruk:
Le montagne della follia, di Howard Phillips Lovecraft [marzo 2019] Traduzione di Giuseppe Lippi
– I romanzi di H.P. Lovecraft, di Giuseppe Lippi
– Le montagne della follia (At the Mountains of Madness, 1936)
– Il caso di Charles Dexter Ward (The Case of Charles Dexter Ward, 1941)
La trama:
Antartide, ultimo inesplorato luogo della Terra. Una spedizione di studiosi guidati dal professor Lake in viaggio verso il Polo Sud fa una scoperta sensazionale: ai piedi di una catena montuosa di ciclopiche dimensioni, sepolti in una caverna nel ghiaccio, giacciono degli esseri mostruosi. Ma i ricercatori hanno appena il tempo di avvisare del loro ritrovamento il campo base che le comunicazioni si interrompono. Una seconda spedizione inviata in aiuto troverà solo i cadaveri degli scienziati e dei cani. Delle strane creature nessuna traccia. Cos’è successo? Per scoprirlo due uomini, il narratore e il giovane Danforth, partono verso l’ignota distesa bianca che si profila oltre le inquietanti, immense montagne della follia, dove dovranno misurarsi con i segreti di un passato sconvolgente e inconcepibile.
Quello stesso tempo di magia nera e di insondabili misteri con cui si confronta Charles Dexter Ward – personaggio fortemente autobiografico -, anch’egli protagonista, nel secondo racconto ricompreso in questo volume, di un pellegrinaggio nella sfera proibita dell’Eterno e dell’Assoluto.
L’incipit de “Le montagne della follia”:
Sono costretto a parlare perché gli uomini di scienza hanno deciso di ignorare i miei avvertimenti senza approfondirne le ragioni. Contro la mia volontà, dunque, esporrò i motivi per i quali mi oppongo alla prevista invasione dell’Antartico, e in particolare alla ricerca di fossili su larga scala, alla fusione delle antiche calotte polari e all’interruzione della sterminata monotonia di quelle regioni. La mia riluttanza è acuita dalla consapevolezza che, con tutta probabilità, i miei avvertimenti cadranno nel vuoto. Dubitare dei fatti che rivelerò sarà inevitabile, ma se eliminassi dal mio resoconto ciò che può sembrare incredibile o stravagante, non rimarrebbe nulla. Le fotografie che finora non avevamo divulgato, sia del tipo normale che aereo, confermeranno le mie parole perché sono fin troppo chiare ed eloquenti; ma i dubbi non finiranno qui e qualcuno sosterrà che in questo campo si possono effettuare trucchi e falsificazioni. Quanto ai disegni, verranno bollati come imposture, nonostante la stranezza della tecnica su cui gli esperti dovrebbero soffermarsi e interrogarsi.
In ultima analisi dovrò affidarmi al giudizio e alla buona fede dei pochi scienziati che, da una parte, siano dotati di sufficiente libertà di pensiero per esaminare i miei dati in base alla loro orribile evidenza o alla luce di certi antichi e misteriosi cicli mitici; e che, dall’altra, abbiano sufficiente influenza per impedire che il mondo della scienza si lanci in avventati programmi d’esplorazione tra le montagne della follia. Purtroppo, uomini relativamente oscuri come i miei compagni e io – dipendenti da una piccola università – non riusciremmo mai a convincere l’opinione pubblica di fatti tanto sensazionali e controversi.
L’incipit de “Il caso di Charles Dexter Ward”:
Da una clinica privata per malattie nervose nei dintorni di Providence, Rhode Island, è scomparso di recente un paziente piuttosto singolare. Si chiamava Charles Dexter Ward ed era stato ricoverato, con riluttanza, dal suo stesso padre, che aveva seguito con dolore il procedere dell’aberrazione dallo stadio di semplice eccentricità a quello di pericolosa mania tinta di tendenze omicide e accompagnata da un profondo quanto straordinario cambiamento nei pensieri dell’ammalato. Gli specialisti si dichiarano perplessi sulla natura del caso, che presenta diversi punti oscuri a livello sia psicologico sia fisiologico.
Tanto per cominciare, il paziente sembrava più vecchio dei suoi ventisei anni. I disordini mentali, è vero, contribuiscono a invecchiare rapidamente, ma il volto del giovane aveva assunto quell’aspetto decrepito che si riscontra solo nei vecchissimi. In secondo luogo, i processi mentali seguivano vie così abnormi che nella letteratura clinica non c’era riscontro. Respirazione e battito cardiaco presentavano un’inspiegabile asimmetria; la voce se n’era andata, sicché il paziente non riusciva a emettere alcun suono al di sopra di un sussurro; la digestione era incredibilmente lenta e ridotta, le reazioni nervose agli stimoli abituali non avevano alcun rapporto con quelle note, sia normali sia patologiche. La pelle era secca e spiacevolmente fredda, la struttura cellulare dei tessuti grossolana e smagliata. Una voglia a forma di oliva sulla natica destra era scomparsa, mentre sul petto si era formato uno stranissimo neo, o chiazza nera, di cui non esisteva traccia in precedenza. Nel complesso, i medici si trovano d’accordo nel dichiarare che in Ward i processi metabolici si erano rallentati a un livello senza precedenti.
L’autore:
Howard Phillips Lovecraft (1890-1937) iniziò giovanissimo a collaborare con riviste letterarie sulle quali pubblicò i suoi numerosi racconti soprannaturali. Tra i più conosciuti Dagon (1917), Il richiamo di Cthulhu (1926), L’orrore di Dunwich (1929) e il romanzo Le montagne della follia (1931).
L.
– Ultimi libri di Lovecraft:
Holmes e gli orrori del Miskatonic (Sherlock Apocrifi 82) - "Sherlock Holmes e gli orrori del Miskatonic" (The Cthulhu Casebooks: Sherlock Holmes and the Miskatonic Monstrosities, 2017) di James Lovegrove (Il Giallo Mondadori Sherlock n. 82), 272 pagine, € 5,90 - Traduzione di Michele Piumini.
I miti di Cthulhu (Mondadori 2019) - "I miti di Cthulhu" (2019) di Howard Phillips Lovecraft [maggio 2019] a cura di Giuseppe Lippi, Gianfranco de Turris e Sebastiano Fusco.
Le montagne della follia (Oscar Fantastica 2019) - "Le montagne della follia", di Howard Phillips Lovecraft [marzo 2019] Traduzione di Giuseppe Lippi. #Lovecraft2020
Cthulhu. I racconti del mito (Mondadori 2019) - "Cthulhu. I racconti del mito" (2016) di Howard Phillips Lovecraft [marzo 2019] a cura di Giuseppe Lippi. #Lovecraft2020
Holmes, Cthulhu e le mutazioni di Innsmouth (Titan 2019) - "Sherlock Holmes vs Cthulhu: The Adventure of the Innsmouth Mutations" (2019) di Lois H. Gresh (Titan Books), 336 pagine, € 10,28 (in eBook, € 4,72) - ISBN 9781785652127.
Romanzo Giallo 63: Edgar Wallace - "Il Romanzo Giallo" n. 63. [aprile 1993] "Terrore" (The Terror, 1929) / "Il mistero delle tre querce" (The Three Oak Mystery, 1921) di Edgar Wallace.
La ruggine verde (Best Sellers 42) - Best Sellers n. 42: "La ruggine verde" (The Green Rust, 1919) di Edgar Wallace [agosto 1998] Traduzione di A.B.
Atroce vendetta (Giallo Classico 29) - Prima edizione italiana di un romanzo di J.S. Fletcher, autore troppo poco noto in Italia: una chicca scelta da Antonio Bellomi per la collana "Il Giallo Classico" della sua Garden Editoriale.
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Con At the Mountains of Madness siamo a uno dei capolavori di Lovecraft, un racconto che ti rimane dentro!
Tra l’altro ho avuto la fortuna di giocare un’avventura per The Call of Cthulhu (il gioco di ruolo) che riprendeva il racconto, si chiama Return at the Mountains of Madness ed era (ed è) un ottimo modo intrattenersi ulteriormente nel mondo del buon Lovecraft, era fatta davvero con cura!
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Purtroppo sono estraneo al mondo dei giochi di ruolo, non avendo mai conosciuto qualcuno che mi ci introducesse. Ho fede che siano esperienze molto coinvolgenti ma non ne ho esperienza diretta.
Sicuramente questo testo ho dovuto studiarlo perché (forse volutamente) è legato all’universo alieno: molti hanno voluto vedere in “Alien” e molto di più in “Prometheus” una sorta di versione moderna di questa storia, malgrado in realtà non ci sia la benché minima prova di un’ispirazione diretta.
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Io col gioco di ruolo mi sono divertito tanti anni, ora purtroppo a causa della distanza fisica dai miei ex compagni di gioco (che continuano a giocare) non lo posso più fare…. Se ben fatta, una seduta di The Call of Cthulhu può davvero far paura!
Personalmente non avevo mai pensato ad un collegamento Alien – Mountains… Qualche tema di contatto c’è, è vero, ma non mi spingerei fino a dire che sia una nuova versione della storia! Promette us come sai l’ho evitato, quindi non saprei dire…
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Diciamo che molti forzano un po’ la mano a vedere cose che in realtà sembrano avere tutt’altra origine: è vero che in Alien e Prometheus c’è tanto di Lovecraft, ma ci arriva per vie traverse. Sia perché Ridley Scott non ha idea di chi sia HPL sia perché Dan O’Bannon era più legato all’esoterismo anni Settanta: la questione è che la panspermia, la piramidologia e la zoologia fantastica affrontavano le stesse tematiche di Lovecraft, anche se si spacciavano per “scienza” e non narrativa. Un legame un po’ complesso che sto cercando di sbrogliare in vista di un pezzo per il compleanno di HPL 😉
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Ti leggerò di certo, sto seguendo dalla vacanza il tuo omaggio multiblog a Lovecraft! Come giustamente dici, elementi comuni ce n’erano, ma O’Bannon partiva da altre storie, non dal nostro amato HP!
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