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Prima di darlo via, schedo questo numero della TEA Due.

La scheda di Uruk:

826. Il silenzio del testimone [Tony Lord 2] (Silent Witness, 1996) di Richard North Patterson [luglio 2000] Traduzione di Annamaria Biavasco e Valentina Guani
* [da questo romanzo, il film omonimo del 2011 di Peter Markle, con Dermot Mulroney e Michael Cudlitz]

La trama:

Il famoso avvocato Tony Lord non può negare il suo aiuto a Sam Robb, accusato ingiustamente di un brutale omicidio. Non può tirarsi indietro perché Sam è un suo amico d’infanzia, e perché, vent’anni prima, anche lui ha vissuto un’esperienza analoga: incriminato per la morte della propria fidanzata. Tornato per le indagini a Lake City, la sua città natale, Tony viene risucchiato in un vortice di memorie che pensava di avere rimosso: c’è ancora qualcuno, infatti, che ricorda molto bene l’omicidio per cui era stato accusato e lo ritiene ancora il vero colpevole. Prigioniero di un passato tragico e di un presente segnato dal sospetto, Tony dovrà fare appello a tutte le sue forze per risolvere il mistero che avvolge i due omicidi: soltanto allora, infatti potrà lasciare Lake City e chiudere una volta per tutte i conti col passato.

L’incipit:

Gina Belfante assassinò il marito all’una e quindici di un martedì notte. Nel pomeriggio dello stesso giorno mentì alla polizia. Il giovedì la polizia e il medico legale giunsero alla conclusione che non era stato un estraneo a sparare a Donald Belfante, ucciso nel sonno nel suo letto. La polizia trovò il contratto antenuziale, che assegnava a Gina una vera miseria in caso di divorzio, soltanto il lunedì successivo. Il giorno dopo, quando Gina fu accusata di omicidio, l’avvocato cui si era rivolta per un eventuale divorzio versò la cauzione e affidò la sua cliente ad Anthony Lord.
Benché San Francisco tutto sommato fosse una piccola città e l’ambiente dei ricchi in cui si muovevano i Belfante fosse ancora più ristretto, Tony Lord non la conosceva. Inevitabilmente invece Gina conosceva lui, come gli raccontò in tono animato, avendolo visto alla cerimonia di consegna degli Oscar quando la sua deliziosa moglie Stacey Tarrant aveva vinto la statuetta come migliore attrice non protagonista. Seduto dietro la sua scrivania, Tony la lasciò chiacchierare e, senza farsene accorgere, la osservò con attenzione. Alla fine le rivolse qualche domanda; fu solo diverse ore più tardi, molto dopo che Gina, in lacrime, ebbe ammesso di aver sparato in testa al marito, che scoprì che Donald la picchiava e che c’erano vari certificati medici a dimostrarlo. Tony decise che avrebbe basato la sua difesa su quello.
Non era facile. Dal momento che Donald Belfante era morto nel sonno, era arduo sostenere che Gina avesse agito per legittima difesa, di fronte a un pericolo imminente. Il contratto antenuziale, poi, peggiorava la situazione perché dal punto di vista economico premiava l’assassinio e puniva il divorzio. Non c’era quasi nessun testimone: come molti mariti violenti, di solito Donald Belfante picchiava la moglie in maniera sadica, ma senza lasciarle segni sul viso e, come molte mogli maltrattate, Gina mentiva a tutti tranne che al proprio medico. E, ai giurati, una donna di mondo con la prospettiva di ereditare venticinque milioni di dollari difficilmente sarebbe sembrata tanto indifesa, spaventata e disperata da sparare al marito. Tony sapeva che la sua unica possibilità era mettere sotto processo il defunto.

L’autore:

Richard North Patterson, avvocato, ha esordito come scrittore con il romanzo Lasko Tangent (Edgar Allan Poe Award). In Italia si è affermato con Grado di colpevolezza, Giudizio finale (già in edizione TEA) e Nessun luogo è sicuro, apparso presso Longanesi.

L.

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