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Continua per tutto dicembre l’iniziativa di presentare solo romanzi di Natale!

Ecco il paginone riassuntivo dell’iniziativa.

La scheda di Uruk:

Tu sei tutto quello che voglio per Natale, a cura di Stephanie Perkins [Piemme, ottobre 2019] Trduzione di Giuseppe Iacobaci e Giuseppe Manuel Brescia

La trama:

Fuori potranno esserci renne che volano davanti alla luna. Fuori potranno esserci domande dalle risposte sbagliate e bugie che è meglio raccontare. Fuori farà freddo. Ma io sono qui. Sono qui, e lui è qui, e tutto quello che mi serve sapere è che lo stringerò e lui mi stringerà fino a che non sarò di nuovo al caldo.

L’incipit:

31 dicembre 2014, quasi mezzanotte
Faceva freddo in veranda, sotto la tettoia. Era gelido e buio.
Buio perché Mags era fuori a mezzanotte, ma anche perché se ne stava nascosta nell’ombra.
Nessuno l’avrebbe cercata lì, soprattutto Noel. Mags si sarebbe persa il più bello
Grazie a Dio. Avrebbe dovuto pensarci anni prima.
Mags si appoggiò al muro della casa di Alicia e cominciò a mangiare i salatini che aveva portato con sé. (La mamma di Alicia preparava i salatini più buoni del mondo.) Ascoltò per un po’ la musica proveniente dalla casa e poi, d’un tratto… silenzio. Quello era un buon segno: significava che stava per arrivare il conto alla rovescia.
«Dieci!» sentì qualcuno gridare.
«Nove!» fecero eco altri.
«Otto!»
Mags si sarebbe persa tutto quanto.
Perfetto.

31 dicembre 2011, quasi mezzanotte
«C’è della frutta a guscio, lì dentro?» chiese il ragazzo.
Mags si bloccò con il cracker a mezz’aria; era ricoperto di pesto e formaggio spalmabile. «Credo ci siano dei pinoli» rispose incrociando gli orchi per guardare quello che stava per mettersi in bocca.
«E sono frutta a guscio, i pinoli?»
«Non ne ho idea» ammise Mags. «Non so se le pigne contano come guscio.»
Il ragazzo fece spallucce. Aveva i capelli castani arruffati e grandi occhi azzurri. E indossava una maglietta dei Pokémon.
«Non sono un’esperta di frutta a guscio» precisò Mags.
«Nemmeno io, anche se dovrei.. Se la mangio per sbaglio potrei morire. Se esistesse qualcosa che rischia di ucciderti, non proveresti a diventarne un’esperta?» «Non lo so…» Mags si ficcò in bocca il cracker e prese a masticare. «Non sono molto informata sul cancro. O sugli incidenti d’auto.»
«Già…» fece il ragazzo, guardando malinconicamente il tavolo del buffet. Era magrolino e pallido. «Il fatto è che la frutta a guscio ce l’ha proprio con me è una questione personale. È più un’assassina che un possibile pericolo.»
«Cavoli,» disse Mags «cos’hai fatto alla frutta a guscio per firti odiare così?»
«L’ho mangiata, penso» disse il ragazzo.
La musica, che era stata sparata a tutto volume fino a quel momento, si fermò. «È quasi mezzanotte!» gridò qualcuno.
I due si voltarono a guardare. Alicia, amica e compagna di scuola, era in piedi sul divano. Era la sua festa, nonché il primo Capodanno a cui Mags, a quindici anni, fosse mai stata invitata.
«Nove!» gridò Alicia.
«Otto!»
C’erano decine di persone nel seminterrato, e tutte stavano gridando.
«Sette!»
«Mi chiamo Noel» disse il ragazzo, porgendole la mano.

L.

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