Comincio a schedare i romanzi di Star Trek che mi è capitato di trovare quando esistevano ancora le bancarelle.
La prima volta che ho avuto in mano questo libro è stata proprio nel 1997 della sua uscita, in un giorno piovoso passato in una libreria di Ostia durante delle vacanze estive. In auto, in attesa di non so più chi, iniziai a leggiucchiarlo e scoprii che era una lettura piacevole. Poi non so cosa sia successo e non l’ho continuando, finendo poi per dar via il libro.
L’ho ritrovato poi su bancarella addirittura due volte: cosa ci farò con il doppione? Intanto a più di vent’anni ancora non l’ho letto…
Il volume appartiene alla mitica collana “ET – Edizione Tascabile” della Fanucci Editore.
La scheda di Uruk:
45. Star Trek: Il ritorno (The Return, 1996) di William Shatner [marzo 1997] Traduzione di Carlo Borriello
La trama:
Verdiano III: un mondo è stato salvato, la U.S.S. Enterprise 1701-D è ridotta a un ammasso di detriti, e uno dei più grandi eroi della galassia riposa sotto un misero cumulo di pietre su una solitaria collina. Ma quando un leggendario ambasciatore Vulcaniano visita la tomba del suo più caro e grande amico, l’avventura ha inizio…
I Borg e l’Impero Romulano hanno unito le loro forze in una terribile alleanza contro la Federazione Unita dei Pianeti, e la loro arma finale è proprio James T. Kirk, resuscitato da una misteriosa scienza aliena per distruggere il più formidabile nemico dei Borg: Jean-Luc Picard. Da Deep Space Nine allo stesso pianeta natale dei Borg, la battaglia si dipana nell’ultimo scontro tra la vecchia e la nuova generazione. Vecchi amici si riuniscono e antichi segreti vengono svelati. Riker, Spock, Data, McCoy e tutti i migliori ufficiali della Federazione si trovano coinvolti in una saga cosmica che metterà alla prova la loro capacità e lealtà.
Il Ritorno è il seguito de Le Ceneri del Paradiso uscito in questa stessa collana.
L’incipit:
Stava cadendo.
Da solo.
Roteava attraverso l’atmosfera di Veridiano III. Lo stridio del ponte metallico riecheggiava nelle sue orecchie. Continuò a cadere. Il sole gli batteva negli occhi. Mentre cadeva, venne inghiottito dalle ombre, una dopo l’altra. Luce. Buio. Luce. Buio. Come il battito di grandi ali, come il susseguirsi dei giorni della sua vita. Precipitò di nuovo in essi, uno dopo l’altro…
In un campo di grano dell’Iowa vede le stelle. Ha cinque anni, è in braccio al padre. “Devo andare lassù,” dice. “Lo farai, Jimmy,” risponde il padre. “Lo farai…”
È tra le braccia di Carol, nel loro letto e proprio quando si rende conto che deve andare via, il figlio che hanno concepito si muove dentro di lei…
Nel Quartiere Generale della Flotta l’Ammiraglio Nogura si sporge in avanti per stringergli la mano. “Congratulazioni, Capitano, l’Enterprise è sua…”
Nell’Hangar Spaziale il Capitano Pike fa le presentazioni. Il suo ufficiale scientifico, il Tenente Comandante Spock…
Sulle strade della vecchia Terra uno stridio di freni, Edith, il suo corpo immerso nell’alone dei fari nell’istante della morte…
Cadeva, da solo, attraversando tutti questi giorni, e anche altri, udendo i bisbigli del passato…
“Io sono, e sarò sempre tuo amico… Dannazione, Jim… Sono un dottore, non un muratore… Lasci che l’aiuti…”
“Ho sempre saputo che sarei morto da solo…”
Poi un’ombra bloccò la luce, interrompendo la sua caduta, ponendo fine a quel folle caleidoscopio di giorni. Girò la testa, sollevò lo sguardo, vide un volto che conosceva; non proveniva dal passato, e neppure dal presente.
Ma dal futuro.
«Ce l’abbiamo fatta?» gli chiese l’uomo che stava cadendo. «Abbiamo fatto la differenza?»
L’altro, nella sua strana uniforme, ma con il familiare distintivo della Flotta sul petto, si inginocchiò al suo fianco. «Oh, sì. Grazie a lei».
L.
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Io sono un caso particolare: ADORO tutti i libri scritti (va beh, diciamo firmati) da Shatner. Quando ho letto i primi sei mi sono esaltato come un bambino. Davvero, tempo fa feci una classifica sul blog dei miei 20 libri preferiti di sempre e ci sono finiti anche questi. Non molto tempo fa ho trovato in bancarella gli ultimi tre, ma per qualche motivo misterioso ne ho sempre rimandato la lettura.
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Dài, scrive così bene? (Lui o chi per lui) Malgrado mi piacciano, misteriosamente in tanti anni sono riuscito a leggere solo i due Urania dedicati a Star Trek, e sì che dai Novanta in poi mi sono passati per le mani tantissimi tascabili. Non so perché alla fine ho sempre letto altro…
Magari un giorno recupero tutto il tempo perduto e mi mangerò le mani 😛
Per ora ho la voglia di schedare quei deliziosi Fanucci che sono riuscito a ritrovare su bancarella, e altro Star Trek vario, in attesa della spinta giusta per leggerlo!
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Chiaro che devi essere appassionato perché ti piacciono. Presumo che a un altro non farebbero lo stesso effetto, a ciò aggiungi che li ho letti in un periodo che con Star Trek ero abbastanza in fissa.
I libri di Shatner (solo negli ultimi tre condivide il nome in copertina con i coniugi Judith e Garfield Reeves-Stevens, ma se li cerchi sulla wikipedia americana scopri che l’hanno “aiutato” anche nei precedenti) sfruttano bene una cosa che si usava molto nella fantascienza degli anni ’50 e che credo che abbia anche un nome ma che ora non ricordo, cioè mettono un cliffhanger alla fine di quasi ogni capitolo.
Altri libri di Star Trek che mi sono piaciuti molto sono la trilogia del Q Continuum e la serie intitolata “New Frontier”, con un equipaggio e un’astronave totalmente inediti. Ma ne ho ancora un mucchio a casa ancora da leggere. I vecchi urania li avevo letti ma non mi erano piaciuti granché.
Sono molto curioso riguardo ai tre volumi dedicati alle guerre eugenetiche e a Khan, ma non li hanno mai tradotti in italiano e non ho tanta voglia di mettermi a leggere in inglese…
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Il guaio di essere appassionati di un universo narrativo è che in Italia le traduzioni sono rare: se Star Trek hanno smesso di tradurlo, figurati Aliens! così da anni sono dovuto passare alla lettura in inglese: adorerei leggere in italiano, ma jella vuole che mi appassiono sempre a cose inedite 😛
Ricordo “New Frontier”, mi sa che qualche suo libro è anche transitato per casa. Mio padre si è appassionato ai romanzi di Star Trek dai tempi di “Effetto Entropia” e ogni tanto tornava dalla libreria del quartiere con qualche delizioso libretto: io li guardavo più ammirato dall’idea e dalla grafica che dalla voglia di leggerli. A saperlo che ora è tutta roba rarissima…
Per giovedì ho preparato sul CitaScacchi un delizioso romanso della Serie Classica dove si parla tantissimo di scacchi fra varie specie: scacchi klingoniani, romuliani e via dicendo. Quindi mi sto seriamente avvicinando ad un recupero di questa narrativa: comunque di sicuro inizierò con i personaggi classici, che porto scolpiti nel cuore 😛
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