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Con questa splendida illustrazione di Carlo Jacono partecipo ai festeggiamenti per il cinquantenario dello sbarco sulla Luna.

Per gli altri blog che partecipano all’iniziativa, guarda in fondo al post

La scheda di Uruk:

259. Primi sulla Luna! (Lunar Flight, 1958) di W.H. Fear (William Henry Charles Fear) [2 luglio 1961] Traduzione di Benedetta Mangiameli

La trama:

Niente di più assurdo che voler far rivivere ad ogni costo nel futuro un passato storico sepolto dagli eventi, condannato dagli uomini, morto ovunque se non nel cervello distorto di pochi fanatici. Nessuno è più cieco di chi si rifiuti di aprire gli occhi. Il mondo cammina e gli uomini devono camminare con lui se non vogliono ritrovarsi a parlare un linguaggio che più nessuno capirebbe. W.H. Fear ha fatto di un uomo fanatico, volontariamente cieco, assurdamente legato a un fenomeno, di cui per la sua giovane età può solo avere una conoscenza teorica, il vero protagonista di una fantascienza che i recenti successi russi e americani rendono attuale. Il romanzo di Fear potrebbe essere cronaca dei prossimi anni, e il suo personaggio-chiave già vive nelle cronache di oggi. Proiettato nel futuro ormai prossimo, il giovane Bruno Werner tenta di rovinare in poche ore ciò che gli uomini hanno pazientemente costruito in lunghi anni, e e di erigere ancora quelle barriere di incomprensione e di odio che tanto faticosamente sono state abbattute. Ma fra la gente che ha imparato a stimarsi non c’è più posto per lui, e lui non riuscirà a insozzare con le sue esecrabili fanatiche miserie i contatti che, nel frattempo, gli uomini arrivano a stabilire con altri mondi.

L’incipit:

L’uomo in grigio si rivolse al professor Morgan.
«Allora, professore, dopo tutti i bei discorsi sui voli interplanetari, la vostra conclusione è che l’esperimento è virtualmente impossibile» disse.
Richard Morgan accennò un timido sorriso e si appoggiò più comodamente allo schienale della poltrona. Era davvero un’impresa ardua convincere i rappresentanti del Consiglio Mondiale che il piano formulato dagli scienziati e dai tecnici del suo gruppo fosse realizzabile. Lasciò passare qualche istante, in silenzio, facendo scorrere più volte la mano sui lisci capelli, pensando al modo migliore di ribattere.
«Signori, l’unico carburante liquido, finora conosciuto, che permetta a un razzo di staccarsi dalla Terra, è un miscuglio di idrogeno e ossigeno. Questa miscela, nelle giuste proporzioni, consente una velocità iniziale di otto chilometri al secondo, ed è sufficiente a porre in orbita, intorno alla Terra, un razzo spaziale, ma non è sufficiente a far superare quella… linea di demarcazione fra la forza di gravità della Terra e quella della Luna».
L’uomo in grigio, che sedeva al lato opposto della lunga tavola ingombra di fogli zeppi di appunti, intervenne di nuovo.
«La velocità iniziale necessaria perché una nave spaziale possa raggiungere la Luna deve essere di circa undici chilometri al secondo e voi, professor Morgan, dite che per il momento non la si può ottenere. Stando così le cose mi sembra che le ulteriori ricerche del gruppo, di cui siete il capo, siano una perdita di tempo. I miei colleghi ed io ci vediamo costretti, quindi, a riferire al Consiglio Mondiale che impiegare altro denaro nelle vostre imprese equivale, quasi certamente, a spendere in pura perdita».
Richard Morgan inghiottì a vuoto, cercando di dominare la sua collera. Appoggiò le mani sul tavolo, e contò mentalmente fino a dieci, prima di rispondere.
«Mi dichiaro perfettamente d’accordo con voi, signore, sul fatto che una velocità iniziale di undici chilometri al secondo è indispensabile per inviare un razzo sulla Luna e che, per il momento, non conosciamo ancora il carburante che ci permetta di sviluppare tale velocità».
Un secondo agente del Consiglio Mondiale, un tipo sanguigno, con una grossa catena d’oro ben visibile sul panciotto, puntando l’indice all’indirizzo dello scienziato, domandò, con aria di sufficienza:«Che cosa ne pensate del fluorene, professor Morgan? O forse voi e i vostri collaboratori di Cranton ne ignorate l’esistenza?»
Richard Morgan arrossì.
«Certo, signore, ne abbiamo sentito parlare» rispose«evi posso assicurare che a Cranton non perdiamo il nostro tempo a cercare i pantaloni quando li abbiamo indosso. Contrariamente a una diffusa opinione, noi scienziati non siamo vecchi stupidi con la testa sempre nelle nuvole, tutti presi dai nostri problemi specifici, e ciechi per quanto riguarda il mondo circostante. Ma torniamo al fluorene. Ammetto che tale prodotto chimico possa consentire una velocità iniziale di undici chilometri al secondo, ma forse, caro signore, vi sfuggono alcuni particolari di non secondaria importanza. Il fluorene, ad esempio, in composizione è altamente instabile ed esplosivo, esala vapori venefici, anzi letali, e soprattutto, è estremamente corrosivo, e per ora non conosciamo metalli, o leghe, che possano resistere a lungo alla sua azione. Ecco le ragioni principali per cui non lo riteniamo indicato come combustibile spaziale».

L.


Gli altri miei blog
che partecipano ai festeggiamenti:

  • “Il Zinefilo” con: “Stazione Luna” (1966)
    Una commedia sexy lunare con Jerry Lewis non si può vedere, e infatti… si è vista pochissimo!
  • “Non quel Marlowe” con: “Il finto sbarco lunare
    Storia di come si è diffusa un’idea veicolata dalla finzione cinematografica.
  • “Fumetti Etruschi” con: “Comunisti sulla Luna!” (2019)
    Una storia alternativa in cui sono stati i sovietici i primi a sbarcare sul nostro satellite.
  • “30 anni di Aliens” con: “La Luna nell’universo alieno
    Per festeggiare i 50 anni dello sbarco sulla Luna, cosa potevo organizzare di “alieno”? Ho pensato di ricordare qualche apparizione del nostro satellite nell’universo alieno.
  • “Il CitaScacchi” con: “Scacchi verso la Luna” (1948)
    Per festeggiare i 50 anni dell’uomo sulla Luna, ecco una partita a scacchi di due pendolari verso Luna City.
  • “Myniature” con: “5 euro per 50 anni sulla Luna” (2019)
    L’IPZS (Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato) dal 5 luglio 2019 ha messo una moneta commemorativa per il 50° anniversario dello sbarco sulla Luna.
  • “IPMP: locandine italiane d’annata” con: “Stazione Luna” (1966)
    Locandina d’epoca della commedia sexy lunare con Jerry Lewis.

Gli altri blog dell’iniziativa:


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