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americani, Anni 1980, Antologia, Brett Halliday, Editoriale Corno, Gianni Lègge, Il Racconto Giallo, James M. Reasoner, Laura Serra, Luciano Secchi, Marika Boni Grandi, Mike Shayne, Mike Shayne's Mystery Magazine
Sono tornato ad attingere all’archivio di Gianni Lègge, venditore che trovate su eBay e ComproVendoLibri e che ha tante di quelle chicche da far impazzire un bancarellonauta come me!
Grazie a lui ho pescato questa primizia di quando negli anni Ottanta la Editoriale Corno faceva concorrenza a Mondadori, che storicamente ha sempre presentato traduzioni italiane di racconti tratti dalla Ellery Queen Mystery’s Magazine.
La collana “Il Racconto Giallo” della Corno di Luciano Secchi si affidava dunque alla Mike Shayne’s Mystery Magazine, presentando regolarmente un racconto lungo di Mike Shayne (scritto dai vari ghostwriter che si sono alternati dietro lo pseudonimo collettivo di Brett Halliday) e vari altri racconti brevi.
Pian piano sto schedando questa splendida collana…
L’illustrazione di copertina è firmata da Gaetano Proietti.
La scheda di Uruk:
Il Racconto Giallo n. 13 (nuova serie) Anno III (Editoriale Corno, marzo 1982)
– Si recita la morte [Mike Shayne] (Encore for Death, “MSMM”, luglio 1980) di Brett Halliday (in realtà James M. Reasoner) – Traduzione di G. Agazzi e Italagent
–Il caso del colonnello assassinato [Maggiore Lansing] (The Colonel Won’t Attend, “MSMM”, gennaio 1979) di William L. Fieldhouse – Traduzione di Italagent
–Un ragazzo simpatico (A Real Nice Guy, “MSMM”, aprile 1980) di William F. Nolan – Traduzione di Marika Boni Grandi e Italagent
–Un uomo curioso (A Case for Curiosity, “MSMM”, aprile 1977) di Wyc Toole (Wycliffe D. Toole jr.) – Traduzione di Laura Serra e Italagent
–Necrologio (Obituary, “MSMM”, luglio 1980) di Thomas Dwyer – Traduzione di Italagent
L’incipit del racconto con Mike Shayne:
Mike Shayne si sentiva strangolare.
Ma non era uno dei tanti tagliagole in cui era incappato durante gli anni della sua carriera come investigatore privato, uno di quelli che gli premevano la trachea, no. Era un innocuo cravattino a farfalla che, secondo Shayne, appariva decisamente frivolo, ridicolo, come ridicolo sembrava il completo che indossava.
Si sporse dalla poltrona e sussurrò a Lucy Hamilton: — Continuo a non capire perché dovevo vestirmi a questo modo.
Dall’altra parte, vicino a Lucy, Timothy Rourke, che era agghindato come Shayne, disse: — Rilassati, Mike, lo spettacolo dura solo tre ore. È questione di trattenere il respiro per tutto il tempo.
Lucy, splendida nell’abito da sera che metteva in risalto la carnagione chiara e i morbidi capelli scuri, sorrise a Shayne e rispose: — Te l’avevo detto, Michael, che l’abito da sera è tradizionale ad una «prima».
— Ma non siamo mica a Broadway! — borbottò Shayne.
L.
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