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Prima di darlo via schedo questo numero de “Il Giallo Mondadori“, quando ancora era diretto da Alberto Tedeschi, con una delle avventure del Mike Shayne di Brett Halliday.
Ricordo che ho dedicato una pagina alla bibliografia italiana del personaggio.
Per un profilo del personaggio firmato Halliday stesso, rimando a questa scheda.

L’illustrazione di copertina è firmata, come sempre, da Carlo Jacono.

La scheda di Uruk:

538. Una pista per Mike Shayne (Shoot the Works, 1957) di Brett Halliday [24 maggio 1959] Traduzione di Lidia Ballanti
– Inoltre contiene il racconto:
La morte non «prova» (Hand on My Shoulder, da “EQMM”, novembre 1958) di Peggy McIntyre

La trama:

Il più discusso dei nostri gialli di due anni fa (La morte ora per ora), ma anche uno dei romanzi più notevoli, confermò una volta per tutte l’abilità di Brett Halliday, lo scrittore con la benda sull’occhio. Vecchio «pirata» della narrativa poliziesca, Halliday ha creato un personaggio che piace a tutti, e ogni avventura centrata su quel personaggio sappiamo in anticipo che è buona; purché ci sia Michael Shayne, diciamo. E qui c’è Michael Shayne che è in dolce colloquio con la sua segretaria-fidanzata e viene improvvisamente chiamato da una donna che dice d’aver trovato il marito ucciso. Ucciso da lei stessa? Michael è subito convinto di no. E, tanto per cominciare, sottrae alla polizia una prova: sul corpo dell’uomo ci sono due biglietti d’aereo per il Sud America. Uno era per lui, presumibilmente, ma l’altro? Era per una donna o per un uomo? Seguendo una pista piuttosto irta di difficoltà (col pericolo di farsi mettere «dentro» a ogni passo), Michael Shayne ce la fa a scovare chi ha ucciso. Ma che fatica! Voi avete già letto di Halliday, oltre La morte, ora per ora, Lasciate fare a Michael, Sangue sulle stelle, Mezzanotte, aereo 62, Uomo avvisato.

L’incipit:

Quando il telefono squillò, Michael Shayne disse: — Lascialo suonare, tesoro — senza neppure alzare la testa. Diede alla sua voce un tono calmo e quasi sonnolento. Se ne stava sdraiato sul divano nel salotto di Lucy Hamilton, con una guancia appoggiata sul grembo di Lucy. Era senza giacca, con la cravatta allentata e il colletto della camicia sbottonato, e Lucy, lievemente china su di lui, gli teneva le dita tra i folti capelli rossi.
Erano quasi le undici, e una bottiglia di cognac, piena a metà, era posata sul tavolino di fronte a Shayne, accanto a un bicchiere vuoto e a un altro con due cubetti di ghiaccio parzialmente sciolti sul fondo.
Il telefono, sul lato opposto della stanza, continuava a trillare con insistenza. Lucy non parlò né si mosse fino al quarto squillo. Poi sospirò lievemente; Shayne sentì i muscoli della sua coscia tendersi sotto la propria guancia, e capi d’aver perso.
Naturalmente, sapeva d’aver perso fin dal primo squillo. Il suo sforzo di mantenere l’atmosfera indolente della serata era stato puramente un riflesso meccanico. Nessuna donna sa resistere ai richiami di un telefono. In modo particolare, di sera tardi, quando non ha la più vaga idea di chi possa chiamare a quell’ora. Ma certo, potrebbe essere chiunque, e per qualsiasi ragione! Potrebbe essere in fiamme l’edificio, o potrebbe trattarsi di una chiamata interurbana dalla California con la notizia che un lontano parente è morto lasciando un patrimonio.
Shayne sollevò la testa rossa, tanto da permettere a Lucy di alzarsi e attraversare la stanza per raggiungere il telefono.
La ragazza indossava un abito stampato con la gonna ampia che le ondeggiava graziosamente sotto i fianchi, mentre i suoi riccioli castani brillavano alla luce tenue che si diffondeva dalle due lampade a stelo poste alle estremità della stanza.
Shayne represse un lamento mentre si rizzava faticosamente a sedere, e si sporse in avanti per versare un dito di cognac nel bicchiere vuoto. Cercò, irritato, di chiudere le orecchie alla voce di Lucy che parlava nel microfono, ma le parole della ragazza gli giunsero chiare attraverso la stanza.
— La signora Wallace? Ma come, credevo che non sareste tornata fino a… Capisco… Ma che cos’avete? Non riesco quasi a sentirvi. Certo, sì, Michael è… è proprio qui con me, signora Wallace… Be’, se è proprio importante, credo…

L.

– Ultime avventure di Mike Shayne: