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Basic InstinctTrovata su bancarella questa novelization in Edizione Club che si rifà alla Sperling&Kupfer, quando tradussero curiosamente il celebre titolo Basic Instinct.

La scheda di Uruk:

1992. Basic Instinct, ristampato poi come Istinti (Basic Instinct) di Richard Osborne [Silvio Berlusconi Editore 1992 / “Pandora” n. 605, Sperling & Kupfer 1992] Traduzione di Laura Pignatti, a cura di Guado
– dalla sceneggiatura di Joe Eszterhas per il film omonimo di Paul Verhoeven, con Michael Douglas e Sharon Stone

La trama:

San Francisco trema: e questa volta non è per il terremoto, ma per la catena di misteriosi ed efferati delitti che sta insanguinando le sue strade. Le vittime di quello che si rivela un serial killer senza nessuna pietà sono solo uomini, orrendamente straziati con un rompighiaccio. Le indagini della polizia vengono affidate a Nick Curran, giovane, aggressivo, con un passato tormentoso e un dramma famigliare alle spalle, ma che intende voltare pagina e ricominciare da capo. Nonostante i buoni propositi, l’uomo cade fatalmente nella rete della subdola, ammaliante sospettata numero uno, Catherine Tramell. La donna, splendida e ricchissima scrittrice, ha gusti particolari in fatto di sesso e la sua dirompente carica erotica innesca una reazione incontrollabile in Nick… sebbene i colleghi gli ricordino che tutti quelli che lei si è portata a letto siano andati incontro a una brutta fine. Mentre la ricerca dell’assassino avanza zoppicando su una pista cosparsa di cadaveri, la bella Catherine scivola, agli occhi del sempre più sconvolto poliziotto, dalla colpevolezza all’innocenza fino alla sorprendente rivelazione conclusiva. Animato da personaggi sapientemente tratteggiati, tra i quali spicca l’ambigua e affascinante protagonista, un romanzo da leggersi tutto d’un fiato, intriso di violenza e torbida sessualità.
Sul filo di una tensione sempre perfettamente calibrata, un thriller magistrale in cui torride scene di sesso si mescolano a incandescenti risvolti segreti, regalando al lettore brividi gelidi o bollenti, mentre la passione danza pericolosamente con la morte. Questo libro è la storia del film omonimo, interpretato da Michael Douglas e Sharon Stone, per la regia di Paul Verhoeven.

L’incipit:

Dal lucido impianto CD posato sul davanzale proveniva una musica soffusa. San Francisco si svegliava in una mattinata insolitamente limpida: una volta tanto senza la sua famosa nebbia.
Sul grande letto in ottone massiccio giaceva Johnny Boz, un uomo decisamente ricco, dotato di buongusto, nel bene e nel male. Amava l’arte, la musica e il lusso un po’ casual; ben più deleteria la sua passione per le droghe pesanti e le donne sbagliate. Aveva inoltre il vizio di farsi legare.
La donna che aveva a cavalcioni sopra di sé era molto bella. I lunghi capelli biondi sparpagliati sulle spalle nude, i seni perfetti come frutti maturi, appena fuori della portata delle sue labbra fameliche.
Lei portò le labbra rosse sulle sue, un bacio avido e profondo. Lui contraccambiò succhiandole forte la lingua. Protese le mani sopra la testa di lui, estrasse da sotto il cuscino un foulard di seta bianca e gli legò i polsi; quindi li assicurò alla testata del letto. Lui si dimenò come per liberarsi, tenendo gli occhi chiusi, in preda all’estasi più completa. Scivolò giù lungo il suo corpo e lui la penetrò profondamente. Si contrasse e poi spinse forte, entrando ancora dentro di lei. Avvertiva sull’inguine le anche della donna e tutto il suo peso umido e caldo.

L.

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