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0954Trovato su bancarella questo vissuto ma integro numero de “Il Giallo Mondadori“, quando ancora era diretto da Alberto Tedeschi, con una delle avventure del Mike Shayne di Brett Halliday.
Ricordo che ho dedicato una pagina alla bibliografia italiana del personaggio.

L’illustrazione di copertina è firmata, come sempre, da Carlo Jacono.

La scheda di Uruk:

954. Il mondo violento di Michael Shayne [Mike Shayne 51] (The Violent World of Michael Shayne, 1965) di Brett Halliday (in realtà Robert Terrall) [14 maggio 1967] Traduzione di Moma Carones
Inoltre contiene il racconto:
Tappezzeria gialla (The Yellow Wallpaper, “EQMM“, marzo 1967) di Charlotte Perkins Gilman

La trama:

La biondissima Trina, figlia del senatore Hitchcock, è tutt’altro che entusiasta all’idea che suo padre, vedovo da anni, riprenda moglie, sicché decide di agguantare le redini della situazione, o meglio di farle agguantare da Michael Shayne, il famoso investigatore. Per Mike, però, si tratta di volare a Washington dalla sua Miami dove, tra amici e nemici per la pelle, lui si trova così ben ambientato. E poi, proprio a Washington, la città della politica e della diplomazia… Non è facile persuaderlo, ma Miss Hitchcock ci riesce. Ed ecco il “nostro” alla capitale. Non l’avesse mai fatto! Il romanzo d’amore cui ha accennato la bionda Trina non è che una delle facce di un prisma; le altre facce sono: astuzia, corruzione, sopruso, tradimento, violenza, delitto… E, quanto alle frecce di Cupido, causa prima dell’intervento di Mike Shayne, esse rivelano una somiglianza straordinaria con le pallottole calibro 38. Un brutto mondo, troppo violento anche per un investigatore, abituato a vivere pericolosamente, un mondo in cui il denaro regna sovrano, tanto che vien fatto di chiedersi: «Ma che cos’è mai che certi uomini non farebbero per lucro?» Shayne non è certo famoso per l’ortodossia dei suoi metodi, ma qui deve improvvisare come un prestigiatore per risolvere gli imprevisti che gli si parano dinanzi a ogni passo. Insomma, qui ritroverete un Michael Shayne in grandissima forma.

L’incipit:

11,30 del mattino.
Il grosso pesce ora si stava dibattendo nell’acqua a una quindicina di metri dalla barca. Da una trentina di minuti stava lottando con Michael Shayne, ed era indebolito dall’inutile tentativo di liberarsi dall’amo. Diede un ultimo guizzo e si rituffò. Il detective dai capelli rossi cominciò con entusiasmo ad arrotolare la lenza e a tirare. Completamente assorbito da quel piacevole svago, stava dimenticando tutti i problemi e le arrabbiature delle ultime quarantott’ore. Riuscì a trascinare il pesce abbastanza vicino, e ad un certo punto capitan Prideaux lo uncinò con l’arpione. Infine tutt’e due insieme lo issarono a bordo.
— È enorme, Mike. Proprio un bestione — disse Prideaux.
— Davvero — convenne Shayne tutto allegro, stiracchiandosi.
— Perché non ritentate con un altro? In questa zona ce ne sono parecchi.

L’autore:

Brett Halliday, pseudonimo dello statunitense Davis Dresser (1904-1977), si è dedicato alla letteratura dopo aver esercitato vari mestieri e aver conseguito un diploma di ingegnere civile. Prolifico autore di racconti per le riviste pulp, ha spaziato dal poliziesco al western, dall’avventura alle storie d’amore. È stato tra i fondatori dei Mystery Writers of America. Risale al 1939 la prima apparizione del detective Michael Shayne, il suo personaggio più famoso, protagonista di numerosi romanzi e adattamenti cinematografici.

L.

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