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Prima di darlo via schedo questo numero de “Il Giallo Mondadori“, quando ancora era diretto da Alberto Tedeschi, con una delle avventure del Mike Shayne di Brett Halliday.
Ricordo che ho dedicato una pagina alla bibliografia italiana del personaggio.
Per un profilo del personaggio firmato Halliday stesso, rimando a questa scheda.

L’illustrazione di copertina è firmata, come sempre, da Carlo Jacono.

La scheda di Uruk:

982. Chi ha paura di Michael Shayne? [Mike Shayne 53] (Murder Spins the Wheel, 1966) di Brett Halliday (in realtà da Robert Terrall) [26 novembre 1967] Traduzione di Antonio Ghirardelli
Inoltre contiene il racconto:
Omicidio post mortem (Divorce… New York Style, “EQMM“, luglio 1967) di Cornell Woolrich

La trama:

Chi ha paura di Mike Shayne? Molta gente, molta davvero, di qua e di là della barricata, guarda con timore e diffidenza l’investigatore dalla zazzera rossa: i delinquenti ai quali dà la caccia e i poliziotti invidiosi dei suoi successi. Così, quando Mike si mette a indagare sulla sparizione di Harry Bass, si trova tra due fuochi. Bass è un tipo che ha infranto la legge ogni giorno della propria vita, ma si tratta, secondo Shayne, di una legge ipocrita e inapplicabile. Tutti e due hanno sempre saputo che, se fosse giunto il giorno del «redde rationem», si sarebbero trovati ai ferri corti, ma poteva anche darsi che quel giorno non giungesse mai. Adesso, Harry è sparito, probabilmente vittima di una losca macchinazione, e Shayne è più che mai coinvolto nella vicenda, costretto a condurre, da un lato, una battaglia senza esclusioni di colpi con i furfanti che deve smascherare e, dall’altro, una gara d’astuzia con Peter Painter, capo della polizia di Miami Beach il quale, anziché dargli una mano, lo aspetta al varco per incastrarlo. Sarà ancora una vittoria per Mike, ma quanto amara!

L’incipit:

Pedro Sanchez, un giovanotto smilzo, col torace incassato, il volto terreo cosparso di foruncoli, se ne stava appoggiato contro il tronco liscio di una palma. La notte era buia; il cielo era senza stelle. Pedro indossava una camicia sportiva nera, pantaloni neri. Mentre si spostava ricercando le ombre più folte per nascondersi, il cuore gli batteva forte, rabbrividiva un poco, nonostante avesse il labbro superiore imperlato di sudore.
Tutto era stato previsto per consentirgli di fare le cose con calma, ma quella quiete quasi solenne lo innervosiva. Non aveva paura quando si trattava di agire; aveva lottato per tutta la sua vita, nelle palestre, agli angoli delle strade, ma era cresciuto in una grande città e per lui i vasti spiazzi alberati aveva qualcosa di misterioso, parevano pieni di pericoli sconosciuti. Quello strisciare da un albero all’altro non gli andava; avrebbe piuttosto preferito incamminarsi direttamente verso il viale d’accesso alla villa, senza nascondersi, coi ferri ai tacchi delle scarpe che stridevano sulla ghiaia.
La grande villa a Normandy Isle, nella parte superiore della baia di Biscayne, fra Miami e Miami Beach, apparteneva a Harry Bass. Sanchez era stato reclutato in un’altra città, in un altro stato, ma sapeva ugualmente che in quella parte del mondo era Bass il numero uno dell’organizzazione che si occupava delle scommesse e dei locali nei quali si praticava il gioco d’azzardo. Quel particolare rendeva automaticamente pericoloso l’andare a stuzzicarlo. Ma tutto era stato calcolato al mezzo secondo. Sanchez pensava di essere mille miglia lontano, a godersi i diecimila dollari già depositati a suo nome presso la Liberty Savings Bank di Saint Louis prima ancora che Bass avesse avuto la possibilità di comprendere cosa mai gli era capitato. Sanchez aveva ventidue anni e per la prima volta in vita sua possedeva un conto in banca. Molta gente, ne era sicuro, non sapeva nemmeno che, se si lasciano diecimila dollari in banca, essi aumentano di quattro o cinquecento dollari all’anno. Non che lui si fosse proposto di lasciarceli, perché aveva già fatto i suoi progetti.
Sospirando profondamente, si spostò velocemente dalla palma e si diresse verso un cespuglio ornamentale. Da li poteva vedere la Cadillac ferma davanti all’ingresso principale alla curva del viale inghiaiato. Era troppo grossa, troppo nera, troppo lucida, e Sanchez gioì al pensiero che fra poco sarebbe stata soltanto un mucchio di ferraglia.
Avanzò cautamente, camminando sul terreno soffice al margine del viale. Procedeva curvo, tenendo la mole dell’auto fra sé e le luci della casa. Prima di uscire dall’ombra protettrice dell’ultimo cespuglio si frugò in tasca e furtivamente si fece il segno della croce, poi si lanciò sulla ghiaia del viale; correndo quasi piegato su se stesso andò a posare un ginocchio a terra accanto al paraurti anteriore della Cadillac, si guardò attorno, poi dalla tasca della camicia estrasse una piccola scatola metallica delle dimensioni di un pacchetto di sigarette. Allungando una mano sotto l’auto applicò la calamita, unita alla scatola, sotto la coppa dell’olio. Dalla scatola partiva un pezzo di cavo elettrico sottile alla cui estremità era collegata un’altra calamita che Sanchez fece aderire alla parte interna del disco di una delle ruote anteriori. Quando la ruota avesse incominciato a girare, il cavo, attorcigliandosi, si sarebbe teso e avrebbe tolto la sicura di un meccanismo ad orologeria contenuto nella scatola. A Sanchez e agli altri avevano assicurato che la sostanza incendiaria nella scatola si sarebbe accesa esattamente tre minuti dopo e avrebbe incominciato a sprigionare fiamme nel ricettacolo del motore. L’auto avrebbe preso fuoco in dieci secondi.

L’autore:

Brett Hallyday, pseudonimo di Davis Dresser è nato a Chicago nel 1904. Ha cominciato giovanissimo una vita avventurosa, adattandosi ai più disparati mestieri. Nel 1926 si iscrive ad un concorso bandito da una casa editrice. Non vince, ma capisce che il suo vero lavoro è quello dello scrittore. Da allora compone decine e decine di opere e sotto vari pseudonimi si specializza nei western, nelle storie d’amore e nei racconti “sexy”. Il successo gli arride concretamente con i romanzi polizieschi. Nel 1939 con Ipnosi (Dividend on Death) crea l’ormai famosissimo investigatore privato Mike Shayne. I romanzi che hanno come protagonista l’irruento Shayne sono più di una settantina oltre a numerosi racconti e a una rivista che si intitola “Mike Shayne’s Mystery Magazine”.

L.

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